”GARIBALDI: VISIONE NAZIONALE E PROSPETTIVA INTERNAZIONALE”
”GARIBALDI: VISIONE NAZIONALE E PROSPETTIVA INTERNAZIONALE”
Chi voglia conoscere dal vivo, quasi “minuto per minuto”, ciò che avvenne fra Noto capovalle e Palermo nella Sicilia del 1860,deve metter mano al ponderoso volume dal titolo ”GARIBALDI: VISIONE NAZIONALE E PROSPETTIVA INTERNAZIONALE” a cura di Pier Fernando Giorgetti (Edizioni ETS, Pisa, 2008, pagg. 584, euro 20,00) che contiene gli Atti del Convegno di Livorno del 31 maggio e del l0 giugno 2007 dedicato a Garibaldi ed al Garibaldinismo,organizzato dal “Comitato Livornese per la Promozione dei Valori Risorgimentali” nel quadro dell’ampia iniziativa promossa dal “Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi’ sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Trattasi dello straordinario contributo di 20 Studiosi o Docenti universitari che del fenomeno garibaldino offrono un importante confronto di temi e di posizioni snodantesi dal piano puramente storico a quello politico, sociale, economico,associativo,culturale e letterario,narrato per come è visto dentro e fuori dal mito,perché esso ha certamente costituito un fondamento determinante nel formarsi della coscienza nazionale e civile degli italiani. In questa sede,interessandoci di storia locale,tralasciamo gli altri pur validissimi contributi,per segnalare il lavoro del nostro conterraneo dott.Ottavio Perricone, il quale – inseritosi da tempo sull’orma degli studi netini e siciliani del non mai abbastanza rimpianto prof. Corrado Gallo – nel suo intervento ha analizzato, giorno per giorno e documenti alla mano, proprio “L’impresa dei Mille e le retrovie siciliane. La lunga primavera rivoluzionaria in Val di Noto” per come essa si è realmente venuta sviluppando dall’8 aprile al 25 luglio 1860 e per come si visse, fra Noto capovalle, Siracusa e le altre città della Sicilia sud-orientale,la tanto ancor oggi controversa esperienza garibaldina. Le fonti storiche di tale Impresa sono state, più volte e da diversi autori, oggetto di studi ed anche di romanzi – come per es. ne La Città dei Fratelli (Ed. Ariete, 1983) di Enzo Papa – in cui nella Noto cosiddetta “rivoluzionaria” si dimostra come i Nobili ed i Borghesi, da eterni Gattopardi, abbiano sempre approfittato dell’ignoranza e della miseria del “cosiddetto” Popolo Netino per, prima, condividerne falsamente gli ideali incitandolo alla rivoluzione contro il Borbone,ma solo per prenderne subito dopo il potere della concreta gestione politica. Lo stesso Enzo Papa, però, nell’Appendice documentaria al suddetto romanzo, avverte che “Il manipolo di documenti,…é appena una spia del lavoro d’archivio che é sotteso alla costruzione del romanzo”. Ebbene, quel lavoro d’archivio è stato finalmente fatto e molto più estesamente condotto da Ottavio Perricone, che ha rivisitato da cima a fondo quel periodo, scrivendo il saggio dal suddetto titolo su quegli avvenimenti alla luce dei documenti originali, che in nota riporta fedelmente, non per farne un’altra opera letteraria ma per dare alla complessa trama del suo racconto un’altrettanta e più vigorosa fonte sul piano storico: questo alla luce delle sue lunghe ed amorose ricerche nei più importanti archivi siciliani, nazionali ed esteri. Perricone apre il suo intervento con un breve excursus storico che va dal 12 gennaio 1848 – quando la Sicilia “aveva incendiato l’Italia e l’intera Europa” – fino al 1859/60, anni in cui assistiamo ad un fervore d’iniziative rivoluzionarie e segrete nel Val di Noto,che allora comprendeva le attuali province di Siracusa e Ragusa, tese tutte alla preparazione per la realizzazione concreta dell’Impresa. Fervore e manovre segrete che la storia locale non aveva ancora meglio ed abbastanza approfondito, specie sulle personalità in ombra o “minori” che ivi operarono, nonché sulla loro grandezza ed onestà politico-morale: fra questi emergono i nomi – con una mole impressionante di documenti inediti e completi per la gran parte – di Matteo Raeli, Nicola Fabrizi, Pasquale Calvi ed altri, nonché di tutta una miriade di personaggi o personalità che – in ogni città, paese e borgo della Sicilia sud-orientale – operarono per la causa nazionale. E’ vero che “ Garibaldi – scrive Perricone – durante l’impresa siciliana non toccò quelle contrade. Tuttavia nel corso della lunga primavera rivoluzionaria in Val di Noto,dall’aprile al luglio 1860,egli era presente nelle effigi portate in processione per le strade dei paesi, nelle parole dei proclami letti dai balconi delle case comunali, nelle bandiere tricolori che da Palermo inviava alle municipalità.”. Ma è altrettanto vero che senza l’aiuto di Noto e del Val di Noto, Nicola Fabrizi e tutti gli altri volontari o luogotenenti garibaldini non avrebbero potuto apportare a Garibaldi quelle fresche energie di uomini generosi e quelle tante numerose armi che gli furono necessarie per la sconfitta finale dei Borboni in Sicilia. Né dimentichiamo come il nucleo iniziale del battaglione Cacciatori del Faro,al comando di Fabrizi, fosse composto da più di 120 giovani, in maggioranza notinesi, e che “…essi sarebbero stati i primi garibaldini regolari ad entrare a Catania; avrebbero partecipato alla battaglia di Milazzo e anticipato di due giorni l’ingresso di Garibaldi a Messina (27 luglio).”. Senza nulla togliere agli altri Autori,pertanto, questo libro lo consigliamo vivamente per il prezioso contributo storico di Ottavio Perricone sull’Impresa garibaldina in Val di Noto, anche perché in esso ritroviamo quel complesso periodo rivoluzionario intrecciarsi nel vissuto quotidiano – dicevamo direttamente “dal vivo” – grazie alle centinaia di lettere, telegrammi, dispacci ed altro che, finora, solo superficialmente o parzialmente conoscevamo nei contenuti più generici e che,invece,qui ritroviamo cronologicamente coordinati e commentati. Validità d’uno studio che porta spesso il Lettore al punto di chiedersi o di non sapere se il racconto della trama, nella voce del narratore, serva d’ausilio alle ricchissime note o… viceversa, se le di lui acute osservazioni in nota agli avvenimenti narrati non costituiscano di per sé stesse materia più che sufficiente, per la loro ricchezza, ad un altro saggio parallelo se non addirittura ad un vero e proprio nuovo libro.La segreta porta degli archivi,con Ottavio Perricone ora è stata diversamente “violata” ed a noi tocca cogliere l’occasione per riaprirla immergendoci,con altri studi e ricerche,in questa non ancora del tutto e ben esplorata pagina del complesso “romanzo” sulla nostra storia siciliana e nazionale!
Biagio Iacono
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”GARIBALDI: VISIONE NAZIONALE E PROSPETTIVA INTERNAZIONALE”
a cura di Pier Fernando Giorgetti,
Edizioni ETS, Pisa, 2008, pagg. 584, euro 20,00.
da LA GAZZETTA DI NOTO del 22 agosto 2009