I L R I T O R N O D I ” A Q U I L A N E T I “
RICORDO DELL’AVV. CORRADO PASSARELLO
NEL PROSSIMO XX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
– L E T T E R E d a l l ’ A L D I L A’ :
UNA “ NETINA COMMEDIA “ –
I L R I T O R N O D I A Q U I L A N E T I
CONTRO IL…“ SILENZIO D’UNA CITTA’ “ !
Riflettendo, con distaccata ironia, sugli ultimi anni della sua umana esperienza di vita politica in Noto, pubblichiamo una strana e lunghissima “lettera” che lo “Spirito” dell’avv. Corrado Passarello – più che mai “vivo” nel cuore di molti Netini – ha scritto al ns. Direttore in merito all’odierno pirandelliano “ Silenzio…della Città”, con cui culturalmente fingiamo di vivere nella nostra Noto, all’alba del tanto sospirato Duemila!
Caro Biagio,
se è vero che tu fingi d’essere vivo mentre io – in te – morto non sono, se è vero che dopo la morte non c’è nessuna umana gioia ( post mortem ulla voluptas ), ora che stabilmente dimoro al di là del dantesco “mal fiume” infernale o nel Limbo della tua memoria di cocci in compagnia degli ottimi Netini passati nell’ultimo trentennio a miglior vita , Ti scrivo questa mia prima lettera dandoti del Tu – cosa che mai ho fatto in vita – appunto perché dopo la morte e davanti a Dio, nel quale ho sempre creduto, siamo tutti uguali e tutti fratelli!
Anch’io posso dire di non essere del tutto soddisfatto né di gioire per la politica culturale di cui gode – si fa per dire – la nostra Città dalla mia scomparsa ad oggi, contrariamente al tuo solito illuso e donchisciottesco entusiasmo degli anni scorsi quando sperasti che – toltomi di mezzo – avreste voi “nuovi arrivati” potuto risollevare le sorti di Noto, come – per tanti altri aspetti – qui mi dicono forse sia in parte avvenuto.
Se avrai la pazienza di trascrivere a puntate sul tuo giornale le nostre sedute spiritiche…ma non troppo, ti invito ad una prima serena od amara…spiritosa riflessione, da cui potrebbe emergere il pro ed il contro verso il “silenzio“ di questa nostra Città, che tu dici dal “sasso in …bocca” proprio con le sue stesse mani ed alle soglie del Duemila! Vedremo come questo sia avvenuto, capiremo se le tue tante “profetiche” grida, a rimprovero mio e delle Amministrazioni da me presiedute, invece non si siano più o meno avverate, consentimi, anche…col tuo modestissimo o silenzioso mancato contributo di Cittadino, etichettatosi giornalista dalle mille stagioni d’illusioni perdute!
Non credo, infatti, che nel vostro Duemila, anche a voi ultimi “poligrafi”, non dico “intellettuali” superstiti-residuati per compiangere o rimpiangere Noto come te oppure per migliorarne le sorti – e penso alla “triade” Angelo Fortuna-Francesco Balsamo-Bruno Ragonese – vi potrà più mai essere concesso, come a miei tempi, da qualunque potere socio-politico di poter godere davvero d’una Libertà d’opinione diversa da quella degli “yes-man” anche per far finta di voler cambiare qualcosa!
Eppure, quando ti lamentavi a pagine intere, dimmi: con le tue intellettualoidi pretese da Netino qualunque, anche con questi tuoi Amici giornalisti o scrittori di Alveria-Isvna ed Ente Fauna Siciliana-Grifone, da te molto spesso odiosamatamente contestati i primi due o rispettato il terzo, dimmi, quando mai, in politica e cultura “ netina”, ne hai azzeccata UNA sola? Ma il tuo motto “Se insisti…e resisti…raggiungi…e conquisti!” ancora ti spinge a…non abortire da scrittorello, perché ti sei dantescamente convinto che quando l’Amor patrio ispira devi per forza significare il languore se non, forse, il livore che ti opprime con la bocca il cuore!
Ne pagherai, come sempre, il prezzo della solitudine di cui ti scrissi nelle mie “Note a margine” di allora ma, stavolta, spero che…NON scaricherai su Altri – Amici, Politici o Cittadini, il tuo“amaro netino”!
A me – da te chiamato in vita Aquilaneti – basterà solo sfogliare le centinaia di pagine che , dal 1988 al 1996, hai pubblicato sui nostri sogni per difendere Noto ne “La Gazzetta ” ora splendidamente rilegata in un enciclopedico volume, che ha permesso a molti nostri Amici di ricordarmi – al di là degli errori o difetti politici e personali – per la sola cosa che in vita e morte Tutti ancora ci unisce: l’AMORE a NOTO! Per il quale Amore, nello scorso decennio, fummo anche noi due odiosamatamente “alleati/rivali” in una sfida giornalistico-culturale, condotta sempre a viso aperto e per il bene politico, aristotelicamente inteso, della nostra Città.
Conclusa, per morte naturale, l’esperienza della Rivista NETUM (1975-1985), sei tornato in edicola iniziando “La Gazzetta di Noto” col numero datato Gennaio 1988 , in cui un efficace editoriale di Benito Tagliaferro riprendeva i motivi essenziali di allora, quando – con una coalizione di Democristiani, Liberali, Comunisti, Lista Civica ed un Indipendente – il 9 Febbraio 1988 fui rieletto per la terza volta Sindaco di Noto . Il mio PROGRAMMA – te lo voglio ricordare – al PRIMO Punto recitava: – RECUPERO e rilancio delle iniziative in difesa del PATRIMONIO ARTISTICO, MONUMENTALE e STORICO della Città – mentre al Punto NONO concludeva con la Costituzione di una “CONSULTA per la CULTURA e la Condizione Giovanile”.
Nell’Aprile 1988 apparve una mia lettera in risposta alla tua domanda sul punto del “PROGETTO NOTO e BAROCCO” che tu evidenziasti in prima pagina: in essa lamentavo il grave ritardo…imputabile, “…al Sindaco in ogni caso, sia perché è un politico (anche se si ritiene prestato alla politica), sia perché un crucifigge reclama un destinatario ben preciso” – come tu forse vorresti ad ogni costo cercare per i mali di cui ti lamenti, sul piano culturale, in Città. Concludevo con un’involontaria “profezia”, quasi ad infausto presagio sul mio destino politico ed umano: – “Abituato, come scrissi, a sognare ed a precipitare in grande sogno follie per la mia Noto: mi auguro solo che, nel caso, con me non precipitino pure i sogni dei Notinesi!” –
E le follie da me sognate, nel Maggio 1988, quale autoproclamatoti “portavoce dei pochi Cittadini non imbavagliati ma liberi sul piano personale, politico e professionale”, tu cominciasti a realizzarle sul giornale e…mi sferrasti un violentissimo attacco – a difesa d’una da te solo presunta ala componente della Sinistra Laico-Socialista – con l’editoriale a tutta pagina contro “ Un Progetto-Noto” pieno di…aria fritta?”, invocando chiarezza e ricordandomi che “Palazzo Ducezio non è Palazzo Venezia!” te la pigliavi con tutti e contro tutti: dai “… nostri Architetti, Ingegneri, Geometri e Tecnici vari che continuano a tacere perché impegnati con la loro bella fetta di…Barocco in bocca!”(scusa…è forse meglio, oggi?),fino a vomitare sul mio operato politico e finanche sulla mia persona interrogativi pesantissimi con insinuazioni palesamente emotive, frutto del pilotato lamento dei tanti tuoi Compagni, si fa per dire, dell’allora famoso o famigerato PSI! Concludevi rimproverandomi lo stesso titolo del periodico SETTEPPI’ da me fondato e, per la tua lesa maestà, ne traducesti il tuo degenere significato: “ Per Proteggere Personalisticamente Pilotandola Pubblica Partizione Potere ”.
Incassasti, muto e senza batter ciglio, la mia immediata lettera di protesta in merito da me scritta in piena notte e firmata “ Con profonda disistima”!
Dal Giugno 1988 in poi, su questo giornale non si contarono più gli interventi a favore o contro il mio “Progetto Noto”, su “ Barocco e…miliardi!”, sul Piano Regolatore Generale, sul “ Perché i Mosaici non tornano a Noto “, sulla da te presunta “seria opposizione politica ” dei Socialisti di Noto, su “ I…guardoni del Barocco “, sul fatto che “Non si vive di solo Barocco!” a proposito dei non allora richiesti finanziamenti per il Piano-parcheggi di cui ancora sognate, mentre s’andava delineando un ampio, sincero e profondo DIBATTITO CULTURALE – di cui oggi tu vai sempre più lamentando l’assoluta mancanza – per almeno individuare i tre ruoli sociale, professionale e politico – dell’emergenza-Barocco. Comparivano – siamo nell’Ottobre 1988 – i primi articoletti “Per sconfiggere la DC” per mano e firma d’un giovane ed Ardito sconosciuto Corrado Salemi , destinato ad…illustrare la vostra scena politica!
Rimproverandomi l’allarmismo Barocco con Salvatore Raudino, i tuoi esemplari compagni Socialisti, nel Dicembre 1988, rivendicavano solo a se stessi , “fin dai tempi non sospetti…un impegno esemplare nella difesa della Città” con una “ Piccola storia sulla vicenda Barocco” a firma di Corrado Spataro. Io non rispondevo più alle vostre provocazioni e tu, ingenuamente, t’eri convinto nel Gennaio 1989 d’aver “…registrato quella libera voce socialista nel vuoto più assoluto delle altre…”. Imperterrito, demandasti i tuoi attacchi, sempre a spese tue, dando via libera ai corsivi di Aleph, mentre Sergio Franza faceva capolino su “ Politica e Morale” che “ non sono impegno da salotto” con una lunga ed approfondita riflessione su mali politici e culturali della nostra Città, chiedendoti “ …se in fondo non sono discorsi, anche i miei, da sprovveduti…perché in giro c’è di nuovo voglia di far Politica” con la P maiuscola!
Come vedi, le P degli…attributi di Ercole erano di moda!
Né starò a rileggerti gli interventi, sempre più “autorevoli” sul piano “politico e morale” – si fa per dire – di Corrado Salemi contro “ Il Partito Comunista di Noto nell’oscuro sacco democristiano” perché, alla luce delle sue successive colorazioni politiche od assessoriali, Noi dell’ultimo Novecento netino – alloggiati nel Nobile Castello del Limbo – della polivalente dialettica di questo Concittadino ne abbiamo potuto parlare solo con Platone ed Aristotele: il primo – mi diceva – avrebbe riscritto volentieri per il solo Salemi “La Repubblica” onde affidargliela per meriti sul campo prima dell’età canonica, il secondo si rammaricava di non avergli potuto fare da precettore per un novello Leone del Duemila, vista la piega autenticamente leonina dell’odierno mio successore.
So bene che non condividi il mio invidioso o frettoloso giudizio sul Sindaco Raffaele Leone, sul quale stavolta ti sei anche tu “imposto” quel “silenzio” di cui ti lamenti: eppure, i suoi meriti sconosciuti di allora, oggi – dopo tanti anni di potere – sono sotto gli occhi di tutti: per questo ti invito a non farti trascinare, come sempre, dalla tua ingenua fiducia perché, quando arriveremo a rileggere gli anni posteriori alla mia scomparsa dalla scena netina, cercheremo insieme di trarre un primo bilancio delle di lui Amministrazioni nel positivo e nel negativo!
Ti sarò grato, però, se NON vorrai rinunciare, almeno intellettualmente, a tutte quelle lezioni dantesche che mi davi sulla tua e sulla nostra funzione di veri Cittadini – quando mi citavi contro rimproveri alla Brunetto Latini, Cacciaguida e Virgilio, sermoneggiando di Noto come la “serva Italia” e delirando su me come d’un nuovo console Marcello grazie ad “ogni villan che parteggiando viene”!
Se tu venissi meno anche a questa modestissima funzione di Cittadino, voglio dire, non capirei il vero motivo per cui, con i tuoi soldi, tu debba ancora perdere notti a…trascrivere i miei messaggi sul come fate finta di vivere in Noto!
Scusami… non mi è concesso dilungarmi nella lettura di altre pagine… sono stanco…il tuo Lettore non mi leggerebbe oltre…lo sai… lo spazio tipografico…la mia gola profonda che abbisogna di pause…ne riparleremo, nelle prossime puntate, di cosa voglia dire e su che cosa vorrei farvi tutti riflettere perché la materia non è sorda ma troppa e noi- che siamo una cinquantina di Spiriti del Gruppo Culturale Netino – Sezione LIMBO nella tua memoria di cocci – vorremmo almeno farVi giungere una nostra qualunque Voce per l’odiosamata Noto che, da qui, vorremmo sapere più bella e serena!
A presto, dunque, ed…UN AFFETTUOSO SALUTO con gli AUGURI di BUONA PASQUA 2000 per te e per tutti i nostri Concittadini dai…NETINI dell’ALDILA’!
Con la stima reciproca, poi, ritrovata per sempre
il tuo Aquilaneti
ESTRATTO da LA GAZZETTA DI NOTO del 20 Aprile 2000 Anno XIII n°1