Noto,4 novembre 2014: “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”
Noto: 4 novembre 2014: “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”
A Noto le celebrazioni del 4 novembre 2014, “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, – delle quali la Sezione netina dell’UNUCI è parte attiva – sono iniziate in mattinata nella Basilica del SS. Salvatore con la solenne concelebrazione della S. Messa presieduta da Mons. Angelo Giurdanella, alla presenza del Sindaco dott. Corrado Bonfanti, del Presidente dl Consiglio Comunale dott. Corrado Figura, del Comandante la Compagnia Carabinieri Cap. Sabato Landi, del Comandante la 137 Squadriglia RADAR Cap. Alessandro Pardo, e con la partecipazione di varie Autorità civili e militari, nonché d’una folta e vivace ma gradevolissima rappresentanza di Studenti della Scuola Media Aurispa.
Dopo le funzioni religiose, il corteo dei partecipanti ha raggiunto la vicina sede di Palazzo Ducezio, ove il Comandante della Polizia Municipale, Cap. Corrado Mazzara, ha rivolto l’Omaggio alle Medaglie d’oro al V.M. Luigi Adorno e Francesco Maiore, e – dopo un minuto di raccoglimento – il Sindaco ha deposto due corone d’alloro sotto le rispettive lapidi marmoree dei suddetti Eroi netini. E’ seguito l’ulteriore Omaggio presso il Monumento ai Caduti della prima Guerra Mondiale e di tutte le guerre, con la deposizione di un’altra corona d’alloro da parte del Sindaco Bonfanti, preceduta ed accompagnata dalla Banda Musicale al suono di marce ed inni tradizionali.
Nel suo pubblico intervento il Sindaco ha poi letto il seguente messaggio: <<La commemorazione del 4 novembre assume, nell’anno centenario dell’inizio dell’immane conflitto della Prima Guerra Mondiale (1914 – 18), in cui anche l’Italia funestamente si tuffò il 24 maggio 1915, un significato ancor più profondo che in passato sia perché è incancellabile il ricordo delle drammatiche vicende belliche che si conclusero il 4 novembre 1918 con il bollettino della Vittoria del generale Armando Diaz, sia perché il cupo addensarsi di clamori di guerra e di atti di barbarie nel vicino Oriente, in Iraq e in Siria particolarmente, fa temere, come ha detto papa Francesco, il sorgere di uno strisciante terzo conflitto mondiale.
I cento anni trascorsi dall’infausto avvio delle ostilità della Prima Guerra Mondiale, la successiva Seconda Guerra Mondiale (1939 – 1945) e i recenti tragici eventi sulla scacchiera internazionale riattualizzano tragicamente quell’immane disastro, che costò all’Italia oltre 600 mila Caduti, di cui 80 mila siciliani, e che portò a un ingiusto trattato di pace, tale da porre le basi per la seconda deflagrazione mondiale.
Maestra di vita, la Storia ci rende oggi ancor più consapevoli del sacrificio dei nostri padri e ci sollecita a rendere onore ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e di tutti i conflitti, vittoriosi e non. Ecco la ragione per cui è doveroso estendere il nostro omaggio a tutti quegli Italiani, uomini e donne, che hanno nobilmente sacrificato la propria vita per la Patria. Non è infatti la vittoria finale che dà dignità ai Caduti, ma il generoso sacrificio della propria giovinezza, donata alla Patria per costruire un futuro migliore.
Pur tra dolorosissime vicissitudini, non possiamo non considerare che il 4 novembre 1918 sancì il definitivo conseguimento dell’Unità nazionale, punto fermo e intoccabile della nostra Patria italiana, bene prezioso e imperativo supremo, come più volte ricordato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Solo approfondendo la comune identità umana e la coesione sociale, l’Italia, oggi ancora sotto il peso di una lunga e grave crisi economica, può sfuggire alla morsa della recessione e intraprendere un cammino di sviluppo economico e di progresso sociale e civile.
La commemorazione del 4 novembre ci spinge anche a non dimenticare che oggi ci troviamo dinanzi alla bella realtà di nazioni che nei secoli trascorsi hanno vissuto il dramma della conflittualità permanente, ma, facendo tesoro delle divisioni del passato, sono unite sotto la bandiera dell’Unione Europea, i cui obiettivi prioritari, pur se gli egoismi nazionali stentano ad estinguersi, sono la pace, il benessere, la difesa dei diritti umani, della democrazia e della giustizia. Ma il 4 novembre, dopo l’opportuno cambio di denominazione da “Festa della Vittoria” a “Giorno dell’Unità nazionale”, è anche la Festa delle Forze Armate che, dopo essere state protagoniste dell’unità nazionale, nell’epoca della globalizzazione hanno svolto e continuano a svolgere importanti missioni di pace, sotto l’egida dell’Unione Europea, della NATO e dell’ONU, per garantire sicurezza, libertà e dignità a popolazioni inermi di varie parti del mondo.
Noi, figli di questa meravigliosa e travagliata terra di Sicilia, non possiamo non evidenziare che il 4 novembre esprime oggi con forza il ripudio della guerra e il sostegno incondizionato alla dura, incessante e determinata lotta che lo Stato democratico combatte per l’affermazione della legalità, della giustizia e di un sano progresso umano. Rivolgo pertanto, a nome mio personale e della comunità netina, un deferente, grato e rispettoso pensiero a quanti hanno sacrificato la loro vita nella lotta alla mafia, alla corruzione e a ogni forma di criminalità, mali che deturpano il volto di una operosa comunità che si riconosce nel rispetto della legalità e dei diritti umani. L’attuale non favorevole contingenza storica ci obbliga moralmente a tenere alta la visione dello Stato, a fare sentire vicina la presenza delle Istituzioni, a testimoniare i valori della Costituzione e dell’essere una comunità democratica solidale e fraterna.
Celebrare la Festa del 4 novembre significa anche prendere esempio dal senso del dovere del nostro esercito della Prima Guerra Mondiale, “inferiore per numero e per mezzi al nemico”, come recitava il Bollettino della Vittoria, per trovare la forza necessaria per affrontare vittoriosamente le nuove sfide, tra cui quella contro la povertà, contro la disoccupazione, contro ogni forma di razzismo e contro chi sfrutta, uccide e umilia le donne, i fanciulli, gli indifesi.
La Festa del 4 novembre ci riconsegna lo spirito di una nazione che, nella sua lunga storia, ha affrontato numerose difficoltà e che, in un sussulto di orgoglio, guardando alle nuove generazioni, può colorare l’avvenire con i pennelli della speranza e con gli ideali della pace sociale nella giustizia e nell’obiettivo del bene comune. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia una e indivisibile, viva gli Italiani.
Noto, 04 Novembre 2014 – dott. Corrado Bonfanti >>
Dopo ha preso la parola il sottoscritto, nella sua qualità di Presidente della Sezione UNUCI di Noto, leggendo il sottostante
Messaggio del Presidente Napolitano in occasione del
Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate:
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella ricorrenza del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, ha inviato il seguente messaggio:
<< Questa mattina, in raccoglimento ai piedi del sacello del Milite Ignoto, renderò omaggio ai caduti di tutte le guerre e a coloro che, in questi anni, hanno perso la vita per la sicurezza e la pace.
In un mondo che manifesta tensioni e instabilità crescenti, si vanno affermando nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire anche l’Europa, e l’Italia in particolare, infiltrandone gradualmente le società. È una minaccia reale, anche militare, che, insieme all’Unione Europea e alla Nato, dobbiamo essere pronti a prevenire e contrastare.
È questa una nuova, grande sfida affidata alle Forze Armate italiane, in perfetta coerenza e sinergia con la Carta costituzionale e gli statuti delle Istituzioni di cui il nostro Paese è membro.
L’Italia vuole quindi essere in grado di operare con sempre maggiore efficacia nel settore della sicurezza e della difesa, attraverso la leva moltiplicatrice dell’integrazione europea e delle organizzazioni internazionali.
A questo fine, il Libro Bianco in elaborazione, di previsto completamento entro l’anno in corso, dovrà determinare un deciso cambio di rotta anche sul piano culturale e dell’innovazione e costituire valida premessa per l’avvio di un profondo processo di razionalizzazione e di integrazione dello strumento militare. Il sistema difesa potrà così adeguarsi compiutamente ai nuovi scenari e contribuire, a pieno titolo, al grande programma di riforme della pubblica amministrazione volto a realizzare uno Stato meno oneroso ma riordinato in modo da risultare capace di rispondere più efficacemente ai bisogni del cittadino.
L’Italia fa assoluto affidamento sui suoi militari per la propria sicurezza e per l’affermazione della pace e della giustizia nel mondo, condizione essenziale per la libertà dalla guerra e la prosperità della nostra democrazia.
Con questi sentimenti rivolgo a tutti voi, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri e Finanzieri, il mio caloroso saluto e il mio vivo apprezzamento per l’entusiasmo e il coraggio con cui assolvete i rischiosi compiti ai quali siete chiamati.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!” Roma, 4 novembre 2014 >>
Infine, la cerimonia netina del 4 Novembre 2014 si è conclusa con la Banda che ha suonato altre brevi marce ed inni.
Biagio Iacono
NOTA BENE: le foto di questo articolo sono del Cap. prof. FRANCESCO CAPODICASA che ringraziamo.