Sicilia: Dicembre 1944
SICILIA DICEMBRE 1944
Il 16 dicembre 1944, Mussolini parlò in pubblico per l’ultima volta al Lirico di Milano, contemporaneamente era iniziata l’offensiva tedesca delle Ardenne.
Sarebbe stato il canto del cigno del vecchio feldmaresciallo, maestro della blitzkrieg, Karl von Rundstedt. Hitler lo aveva messo in disparte al momento dello sbarco alleato in Normandia, quando telefonicamente rispose a Keitel che gli chiedeva consigli sul da farsi (1 luglio 1944) ed egli rispose: ”Fate la pace imbecilli che non siete altro. Che altro potete fare?”. Nel settembre del 1944 dopo la caduta di Anversa, fu richiamato al comando del settore Ovest. Questo fu l’ultimo atto dell’alto stratega con la battaglia delle Ardenne.
In Italia il 18 settembre Kesselring riuscì a fermare l’avanzata degli alleati e il 26 iniziò l’offensiva tedesca in Garfagnana. Nello stesso periodo in Sicilia, in quel dicembre 1944, in provincia di Siracusa, accaddero delle vicende che inquietarono l’alto comando britannico. Gli inglesi minacciarono di inviare dei contingenti per ristabilire l’ordine pubblico.
Da un documento del Comando Militare della Sicilia n° prot. 5956/01 del 16 dicembre 1944 si apprende:- << Seguito foglio 5204/01 dell’11/11 c.a. ad integrazione delle disposizioni contenute nel paragrafo “d”” del foglio cui faccio seguito comunico che-nel caso dovessero sorgere disordini, nella Sicilia -Orientale il comando della 204^ Sub Area britannica, ritenendolo opportuno, richiederà l’intervento di truppe per esigenze di o.p. direttamente alle brigate o ai reggimenti, informandone questo comando.
Il generale comandante: Adamo Mariotti
P.c.c. Il capo di S.M. Col.Roberto Griglio >>
In effetti nel dicembre 1944, mentre il fronte bellico era ormai lontano, in Sicilia si registrarono degli scontri armati contro le forze dell’ordine. Le popolazioni che avevano a disposizione le armi di provenienza bellica, le ripresero per varie motivazioni. Principalmente per la distribuzione delle derrate alimentari che prendevano il volo verso il mercato nero e per soprusi che non tolleravano.
I Carabinieri Reali di Messina gruppo di Siracusa, inviarono il seguente telegramma al Ministero dell’Interno, Roma, con il seguente testo: << Pomeriggio sedici corrente Palazzolo Acreide ( Siracusa ) alcuni facinorosi dopo avere imposto minaccia bombe a mano scarico automezzo inviato prelevamento grano per fabbisogno provincia fomentavano improvvisa violenta manifestazione popolare conclusasi malgrado pronto intervento arma locale riuscita solo salvare municipio con incendio uffici razionamento Pretura Esattoria Imposte alt. Per difficoltà comunicazioni solo in serata est stato possibile inviare rinforzo Carabinieri et agenti con funzionario et Pompieri cui arrivo ha evitato gravi eccessi minacciati rivoltosi corso notte alt. Richiesta Prefetto disposto stamane invio reparto truppa Presidio Siracusa cui partenza est stata ritardata attesa nulla osta autorità alleate alt. Finora non risultano morti o feriti ma gravi danni carteggio uffici et stabili incendiati alt. Riservasi seguito alt.
Magg. Comandante del gruppo Francesco Re >>
Dal telegramma inviato al Ministero dell’Interno, Roma, in data 18 dicembre 1944 dai CARABINIERI Reali di Messina gruppo di Siracusa apprendiamo: << N1121/6 prot. Ore ventitré circa 17 corrente abitato Comune Solarino gruppi facinorosi piano evidentemente preordinato iniziavano da periferia intensa et violenta sparatoria con armi et bombe a mano avvicinandosi movimento concentrico caserma arma scopo evitare fuoriuscita militari che in numero di sei rispondevano al fuoco sostenendo per circa una ora incruento ma pericoloso assedio alt Nel frattempo altri gruppi rivoltosi assalivano locale sede municipio incendiando stabile et distruggendo uffici stato civile razionamento et U.P.S.E.A. invadendo poscia casa abitazione locale sindaco che rimaneva completamente devastata alt nessun danno persona alt stessa notte inviati luogo Vigili Fuoco rinforzi arma con ufficiale et truppa alt iniziati rastrellamenti tuttora in corso indagini identificazione arresto responsabili alt.
Il magg. Comandante del gruppo Francesco Re >>
Ecco un altro telegramma dalla Legione Territoriale dei Carabinieri Reali di Messina compagnia di Noto in data 29 dicembre 1944 inviato a Ministero dell’Interno, Roma, n° 88/30: << Segreto ore 23, 30 circa 26 corrente abitato comune Rosolini ( Siracusa ) circa duecento persone diversi armati bombe a mano fucili et mitragliatrici iniziarono sotto imperversare diversa pioggia fuoco durata venti minuti contro caserma arma reclamando rilascio tre richiamati arrestati pomeriggio stessa giornata. Per evitare aperta rivolta popolazione solidale dimostranti et considerazione esiguo numero forza arrestati furono rilasciati et conseguenza condizioni ordine pubblico ritornate normali punto non lamentasi vittime né danni punto.
Capitano Comandante Compagnia
Luigi…………………( cognome poco leggibile ) >>
Questi telegrammi ci informano riguardo la situazione della popolazione siciliana (nonostante il fronte bellico si trovasse da tempo molto lontano, nell’Italia settentrionale) che aveva visto una continuazione del disagio verificatosi, con lo scoppio del secondo conflitto mondiale. I proclami inglesi emanati subito dopo lo sbarco del 1943 che prevedevano la consegna delle armi, pena la fucilazione, erano stati disattesi. Il fronte siciliano era stato un ingente serbatoio di materiale bellico, abbandonato. In questo periodo al Nord, le popolazioni contribuivano ad appoggiare le formazioni partigiane che combattevano al fianco degli alleati contro i tedeschi. Al Sud al contrario, si combatteva contro l’ordine costituito, dopo l’armistizio.
Durante il 1944 ci furono delle sommosse e a Palermo ci fu uno degli scontri più cruenti con le forze dell’ordine che cagionarono molti morti. Si manifestava per la carenza di derrate alimentari. A Siracusa la SE.PR.AL. (Sezione Provinciale Alimentazione ) doveva provvedere alla distribuzione dei viveri di prima necessità e normalmente non erogava neanche il minimo. Tutto il personale della SE.PR.AL. era stato nominato dagli inglesi con retribuzioni mensili da sceicchi. Le tabelle alimentari, prevedevano tra l’altro una fornitura pro-capite, ad es. per i bambini di 100 gr di zucchero al mese. Al mercato nero “ stranamente “ non mancava nulla. E’ evidente che il rancore verso coloro che provvedevano alla distribuzione, aumentava in maniera esponenziale alle privazioni subite. Per i malati, erano richiesti dei certificati medici che attestassero la necessità di pochi grammi d’incremento delle razioni quotidiane.
Le popolazioni molto probabilmente non avvertivano il ruolo di liberatori degli alleati, notavano soltanto una continuazione delle privazioni del periodo bellico. La cosa si aggravò nel momento in cui fu richiesta, nel 1944, una leva obbligatoria di circa 70.000 giovani. Si sarebbe aggravata ancora di più la situazione alimentare, sottraendo braccia necessarie ai lavori agricoli.
Il panorama delle situazioni critiche divenne ancora più variegato quando si crearono vari interessi, da parte di vari poteri: i mafiosi italo- americani che avevano favorito lo sbarco alleato e volevano una fetta di potere, i latifondisti e i nobili più filo-inglesi che non volevano espropriati i feudi, i contadini più strumentalizzati dal partito comunista che volevano appropriarsi dei terreni dei loro datori di lavoro. Tali avvenimenti, furono il trampolino di lancio per il “ Movimento dell’Uomo Qualunque “ di Guglielmo Giannini, il “ Movimento Separatista “ di Finocchiaro Aprile e il “ Banditismo “. A Catania il prof. Antonio Canepa, iniziò ad organizzare “ L’Esercito Volontario per l’indipendenza della Sicilia “. Al banditismo avevano aderito circa 2.000 unità e le rispettive famiglie.
Aleggiava, inoltre, lo spauracchio di avere problemi del tipo greco. In Grecia i partigiani comunisti dell’ELAS si erano scontrati con gli inglesi, una volta sgombrato il campo dai tedeschi, nei giorni 3, 4, 5, dicembre 1944. C’era la percezione che forse l’Europa che si stava preparando in malo modo, avrebbe creato altri problemi e finita una guerra se ne iniziasse una nuova. Degli anziani raccontavano che a guerra quasi finita, delle navi inglesi, scaricavano al porto di Siracusa, grandi casse per essere poi caricate su camion che si dirigevano nell’entroterra. Non si seppe mai ciò che contenevano e che fine avessero fatto.
Churchill, una volta disse: “ Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio “. A questa sua massima si potrebbe rispondere che dopo tale guerra l’Inghilterra subì uno sgretolamento del suo impero e che per salvare la Polonia dal tiranno tedesco aveva consegnato mezza Europa a quello russo. Evidentemente gli era sfuggito che la partita finale, l’aveva persa proprio lui!
Giammanco Alberto
Magg.Me in c/do C.M. C.R.I. – Socio UNUCI-NOTO