“L’ARTE FRA LE MANI” di NUZZO MONELLO: un’originale “Miscellanea di Sogni e Storie” d’un eclettico Artista. Noto: Presentata la 40^ Infiorata con Statua Libertà e Leone Palazzo Nicolaci.
Alessio Sallicano: “La crisi della cultura borghese”.
Libri e personaggi:
“C’era una volta via Ducezio.
La crisi della cultura borghese”
Quasi una Lectio magistralis di Alessio Sallicano
di Costantino Guastella
NOTO – 24 Gennaio 2019 – Come è possibile inserire, nel generale contesto strutturale della trasformazione degli scenari culturali mondiali, i mutamenti locali sociali, politici e culturali, di una via di Noto? Il recupero può essere evocativo e rappresentabile solo mentalmente nel suo ideale valore storico. Esso è costituito dalla presenza indimenticabile e dal ricordo delle “ belle figure di via Ducezio, quelle di alcuni rappresentanti della intellighentia netina nella prima metà del Novecento “.
Tale suggestiva rappresentazione, posta nell’ampio contesto storico della vita socio-politica degli ultimi secoli, Alessio Sallicano la inserisce e la tratta assieme alla puntuale valutazione critica della “ crisi della cultura borghese “.
In sintesi, questo ci sembra costituire il contenuto del libro dell’avvocato Sallicano presentato con un’ampia e approfondita relazione dal dott. Giuseppe Conac venuto appositamente da Milano per manifestare la sua stima e il suo ammirevole apprezzamento all’amico Alessio.
La tesi esposta dall’illustre avvocato, fondamentalmente, è centrata sulla condizione di grande disagio sociale ed economico conseguente alla crisi della cultura borghese liberale. Infatti, afferma che “ la debolezza della politica, dovuta ad ogni livello a carenze operative e ad una visione opaca delle cose, dipende dalla crisi della cultura borghese, con la quale nacque l’Europa, e per secoli si è sviluppata la civiltà moderna.“ In questo contesto l’autore, che fin dalla nascita è vissuto nell’ambiente di via Ducezio, partecipando prima attivamente alla vita di questa importante via di Noto e, dopo, seguendo una inveterata tradizione familiare, alla vita pubblica e amministrativa del Comune di Noto e alla vita politica a livello nazionale come consigliere del Partito Liberale Italiano, membro del comitato regionale e dirigente provinciale.
Il Sallicano, analizzando in profondità la crisi che culturalmente, economicamente e socialmente attanaglia l’Italia, pur esprimendo tutta la sua amarezza per lo stato di degrado civile , sociale e culturale difficile da recuperare, aggiunge che “ Sotto questi aspetti, cambiare l’Italia non sembra difficile, ma impossibile. Rimaniamo ugualmente un grande paese il cui popolo è capace di sopportare e di adattarsi anche al crollo della politica e a quello morale della sua classe dirigente. La società borghese, aperta e dinamica, a differenza di quella aristocratico feudale, teoricamente avrebbe potuto consentire a chiunque, come di fatto è avvenuto, l’ingresso nella propria condizione di stato. Nessun ostacolo giuridico lo impediva, come mostrano eclatanti esempi al vertice dell’economia e della finanza, che hanno dato il tedesco Rothschild o l’americano Ford “. Oggi anche se le nuove piattaforme digitali, i computer e i telefonini stanno in profondità trasformando le nostre abitudini, i modi di pensare e gestire gli spazi della politica , il tempo delle vere riforme sembra sospeso. I rapporti politici, economici e programmatici interni all’Italia e con il continente europeo ed extraeuropeo sono sempre più problematici.
Alessio Sallicano autore di questo saggio critico, attento osservatore della vita culturale, politica e sociale, sia locale che nazionale, protagonista di tante battaglie condotte sempre con passione, fedele ai valori risorgimentali etico-politici del liberalismo tendenti a concretizzarsi in dottrine e prassi opposte all’assolutismo, preoccupato per il tramonto della cultura borghese e amareggiato per l’attuale visione non esaltante della via in cui abita ed ha sempre vissuto, a conclusione del suo lavoro intellettuale volto a difendere i valori culturali che tengono unita la nostra Italia, dolorosamente e con prospettica visione conclude la sua lucida trattazione del problema con le seguenti parole: “ La sua fine sta portando una rivoluzione burlesca che sa solo esaltare una realtà incredibile e sfuggente. Non si vede l’alba di un nuovo pensiero illuminante “.
Pertanto, visti i tempi ed i giorni che viviamo, come non concordare con sì amara e spietata raziocinante riflessione?
Costantino Guastella