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Ragusa: una Mostra d’Arte in omaggio al pittore Salvatore Fratantonio.

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Ragusa: una Mostra d’Arte in omaggio al pittore Salvatore Fratantonio.

Omaggio al pittore Salvatore Fratantonio

Anni ’70 – spirito del tempo

e suggestioni pop

di Elisabetta Rizza

Il pittore M° Salvatore Fratantonio.

   Non altro… Chi ha vissuto quegli anni non ha potuto chiamarsi fuori da una dimensione che ha interessato tutti, in maniera più o meno consapevole, e che ha influenzato vita quotidiana, politica ed emotività. Per aver messo in discussione, a volte ribaltandoli, principi, morale, costumi, equilibri sociali e sistemi di pensiero.

   Anche in Arte, anche con l’Arte.

   Per anni, Fratantonio, ha avuto nei confronti delle opere nate in quel periodo una forma di resistenza, le ha vissute  come una espressione marginale e  secondaria della sua produzione; proprio  come quelle esperienze giovanili, forti e cariche di ricordi, ma che riviviamo come acerbe,  un pò irregolari, complicate da accogliere e riconoscere come nostre ( o riconoscere parti di noi, in esse!).

Pannello storico di Andrea Iran.

   Queste opere, per tanto tempo, sono state trattate come  un passaggio, un periodo di transizione tra la ricerca dei primi anni di pittura e il successivo assestamento su uno stile che segnerà la sua maturità artistica dagli anni novanta in poi.

Ph. Aldo Palazzolo

Tutto vero, se non fosse che, proprio alcune esperienze che per tanti anni sottostimiamo, che addirittura possiamo negare e vivere come scarti, ecco proprio quelle, a volte, e anche in Arte, possono ad una lettura successiva, risultare molto interessanti; essendo sperimentali, consentono all’arte di esporre il carattere non-definitivo, piuttosto quello disordinato, dell’artista e del suo mondo, un anello che però, ad una lettura successiva, aiuta a ricomporre un significato complessivo.

   La mostra presenta una selezione di opere realizzate nel decennio tra gli anni ’70 /80, che narrano di un artista poco più che trentenne alle prese con le contraddizioni di un mondo in subbuglio: una nascente questione ambientale, il disamore per un progresso che muta esseri umani in manichini, e poi i muri, lisci e insormontabili, reali e della mente, a volte figura e a volte sfondo di splendide palme e ghirlande di arance volanti.

   “Il sogno e la poesia esorcizzano la paura” dice lo stesso Fratantonio. Il linguaggio pittorico esprime tutta l’esigenza di cercare forme e colori che parlino pop, necessari per farsi interpreti dei cambiamenti all’interno della società: i blu, i rossi, i verdi, e i gialli forti, affiancati, alternati, mai giustapposti a creare, in bidimensione, con linee e forme che seguono un loro ritmo, composizioni totalmente inventate. 

Un angolo della Mostra con la foto di Salv. Fratantonio del ph. Aldo Palazzolo.

   Dunque, per il pittore una esplorazione del proprio tempo, un dialogo serrato tra la pratica artistica e il mondo che vive perché, come ci ricorda Nicolas Bourriaud (Exforma, 2016),” … da Malevic a Jackson Pollock, da Ed Ruscha a Frank Stella, l’ossessione dei pittori moderni è stabilire un rapporto saldo fra le loro pratiche e la loro epoca, cosa che li porta a esplorare il reale, piuttosto che a convalidare le narrazioni ufficiali.

 Trovare, grazie alla forma, una via d’uscita dall’ideologia (dunque lontano da ogni idealismo) che conduca l’artista a dialogare con il mondo per com’è, il più vicino possibile al suo materialismo storico, politico e sociale.”

   Una stagione, gli anni ’70 della quale ricordiamo “l’impegno” e le lotte personali e quel privato che diventava politico. Le opere di Fratantonio consentono di riconnetterci con quella fase, rivivere quei fermenti, quello spirito, quella volontà ma anche l’ansia di cambiamento della società.

   Uno sguardo In questo nostro passato prossimo, anche se già lontano cinquanta anni, che abbiamo voluto attivare attraverso un pannello storico realizzato dal fotografo Andrea Iran, ricostruisce, con documentazione originale, quel periodo; una foto tratta da una rivista, ritrae Salvatore Fratantonio negli anni ‘70 a Milano, ci restituisce intatto lo spirito di quegli anni. Interessante il confronto con il ritratto dell’artista realizzato oggi dal maestro Aldo Palazzolo .

   Una mostra di pittura, che vuole essere anche una proposta per riflettere sui nostri tempi, sugli intrecci profondi, e sulle interconnessione  sempre più complesse  tra l’IO e il NOI nella nostra cultura , nella politica e nel sociale.

Elisabetta Rizza –  Curatrice Mostra

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CHI E ELISABETTA RIZZA: 

   Nata a Modica(Rg) nel 1962, Elisabetta Rizza è laureata in Pedagogia, ed è specializzata in“ Psicopedagogia della Gestalt” nonché terapista della riabilitazione psichiatrica. Ha frequentato il Corso di Alta Formazione in Curatela museale e di eventi presso lo IED di Roma nel 2021. Da diversi anni presso il Centro Diurno di riabilitazione psichiatrica dell’ASP 7, ha progettato e coordinato insieme agli artisti e prefessionisti invitati per i progetti, laboratori di teatro, di fotografia, di pittura e scultura indirizzando la ricerca verso luoghi e persone, indagate  e lette  nelle interazioni tra spazi quotidiani, identità, vita privata e spazio sociale. E’ referente della Galleria Fermata d’Arte dell’Asp 7 di Ragusa dal 2017; questa , inaugurata ufficialmente nel 2018 durante i lavori per i quarant’anni della Legge Basaglia, ha sede presso il Dipartimento di Salute Mentale , e vuole essere un segno di trasformazione dei luoghi di cura  in spazi identitari, relazionali e simbolici Cura dei luoghi di cura.  Tra i suoi progetti più significativi, segnaliamo nel 2013 il Laboratorio di fotografia nel quale ha curato la documentazione di L’apparente solitudine, mostra e catalogo sulle tribunedde, piccole edicole votive presenti sul territorio ibleo.

La Dott.ssa Elisabetta Rizza, curatrice della Mostra di queste pagine.

   Nel 2015 Raggiungimi, amica acqua, reportage fotografico sulle fontanelle pubbliche a Modica. Ha partecipato alla organizzazione dei seminari in partenariato tra psichiatria e la Fondazione Grimaldi di Modica su Identità e memoria collettiva e alla cura  della relativa pubblicazione degli atti. Nel 2016 Dentro e fuori si moltiplicano gli specchi, lavoro di ricerca e documentazione fotografica  sui luoghi e la storia delle sorelle Grimaldi. Sempre al centro diurno, dal 2017 ha organizzato laboratori d’arte, aperti anche ad esterni, assieme  al pittore Salvatore Fratantonio e alla scultrice Pamela Vindigni; di questi lavori ha curato le esposizioni finali nella galleria Fermata d’Arte, ove nel 2019 ha allestito IOTIVEDO-15 Artisti in fermata progetto condiviso tra pazienti, studenti del Liceo Artistico ed artisti. Nel 2020, durante la pandemia, ha organizzato Il vento…domani: una raccolta di fondi con la creazione di una galleria virtuale che ha messo in circolo tutte le sue opere e quelle di altri Artisti donate per l’occasione. Nel 2021 è stata referente del progetto fotografico Suburbano invisibile e nel 2022 del progetto video Storie ovvero del camminare.

   In forma indipendente, nel 2019, assieme al fotografo Antonello Ragusa ha presentato presso la Fondazione Grimaldi …DA QUI, reportage per immagini e parola sulla identità nomade, raccontata attraverso le vite di dieci stranieri residenti a Modica. Nel 2020 si è occupata della ricerca e documentazione biografica ed artistica della monografia per l’antologica del pittore Salvatore Fratantonio con Un viaggio lungo sessant’anni. Sempre nel 2020 ha curato per la Galleria Bregoli di Modica la mostra della pittrice Antonella Giannone con  Oscillazione e nell’aprile 2021 Meteca, personale di pittura/scultura di Pamela Vindigni. Nel 2021 ha curato la drammaturgia in tre espressioni In my beginning.

   Elisabetta Rizza è, inoltre, autrice di uno dei testi in catalogo della mostra Sussulti 2020-2021 del pittore Salvatore Fratantonio allestita da giugno a settembre presso l’Hotel San Giorgio a Modica. Dello stesso  Artista ha curato la mostra nel 2022 Giallo, variazione e  ritorni e nel 2023 Anni ’70, spirito del tempo e suggestioni pop di cui qui sopra e,sempre nel 2023, la collettiva In seno all’Arte.

VEDI ALTRE OPERE DEL

M° SALVATORE FRATANTONIO:

 Manichino, 1969 – pastello, cm. 61×45 – a sinistra – Figura, 1971 – olio, cm. 60×50 – a destra, Coll. priv. Pozzallo.  

Conversazione notturna,1974- olio cm. 60×70

Muro e pali,1986-olio cm. 50×50

Primo piano,1975-olio cm. 50×60

Cupola e palma, 1977,olio cm. 40×40 – Collezione privata, Modica.

Fichidindia, 1982 – olio, cm. 70 x 50 – a destra – …

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