“Ricordo di Mons. Salvatore Guastella” di Biagio Iacono
Ricordo di
Mons. Salvatore Guastella
Un fiore al Sacerdote autentico ed allo Scrittore-Storico militante
di Biagio Iacono
Domani, 5 Dicembre 2023, ricorrendo l’ottavo anniversario della scomparsa di Mons. Salvatore Guastella, rinverdiamo il suo amato e venerato ricordo pubblicando la mia Premessa al libro che nel 2017 ne celebrò la vita e le opere con diverse pagine sparse.
Omaggio a
Mons. Salvatore Guastella
Questo libro nasce dall’ammonimento foscoliano che “…sugli estinti/non sorge fiore, ove non sia d’umane/lodi onorato e d’amoroso pianto…” ma soprattutto perché l’Amicizia, quella vera, “…nun allenta mancu duoppu a morti!”.1 Pertanto, assieme all’amico prof. Costantino Guastella, da tempo pensavo d’offrire un piccolo ma sincero fiore in omaggio alla venerata memoria del di lui fratello Mons. Salvatore, i cui meriti nella sessantennale attività di Scrittore-Storico della Città e Diocesi di Noto si possono per me condensare negli aggettivi a lui più confacenti: Militante e davvero Autentico, come sottolineato da Mons. G. Malandrino. Infatti, il racconto della sua vita ed i soli cenni alle sue più importanti opere, assieme alle tante pagine sparse che del Nostro ho raccolto e dantescamente2 inserito in questo volume, offrono un profilo ampio e variegato dei suoi molteplici impegni sul piano culturale, i cui vari aspetti religiosi o civili valgono per sempre a ricordarne le non comuni doti e gli indiscutibili meriti di grande Figlio della nostra Città.
Se è vero, come confessava Luigi Pirandello, che “La vita, o si vive o si scrive. Io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola…”3 , questo può altrettanto dirsi per me e per Mons. Salvatore Guastella perché “insieme” e/o in diverse separate sedi, certo, abbiamo ”scritto” e, quindi, “vissuto” per almeno un quarantennio: dalla nascita della mia Rivista Netum nell’Ottobre del 1975 a pochi giorni dalla di lui scomparsa il 5 Dicembre 2015.4 Sia ben detto chiaramente: questo libro non costituisce l’Opera Omnia del Guastella, per la quale servirebbe un’intera Meridiana Mondadori, e neppure un’edizione critica o completa di tutte le sue opere. Come un vecchio pescatore, “tirando le…reti in barca”, mi sono limitato ad offrire, di quella lunga attività giornalistico-letteraria – solo le poche pagine che ho voluto salvare dal mio ingombrante archivio informatico e cartaceo, offrendo un percorso certamente limitato e, forse, necessariamente ripetitivo in più parti che, tuttavia, ritengo sufficientemente bastevoli all’indelebile Memoria d’un Fratello che ha amato, dopo Cristo, anche e soprattutto Noto e la sua Diocesi!
Un Fratello ed un Amico che mi è stato Maestro sino alla fine: basti, allo scopo, confrontare i miei recenti libri sulla Cattedrale e sull’Immacolata di Noto per condividere quanto molto io debba ai suoi consigli ed al suo generoso aiuto in materiali storico-informatici che disinteressatamente mi ha sempre fornito, seguendomi passo-passo anche nella redazione delle mie non facili pagine di “ricognizione” sui complessi monastico-conventuali e sulle chiese del Centro Storico netino!5 Come, quindi, avrei potuto continuare ad ignorarne – per dirgli almeno Grazie – un minimo suo pubblico “Ricordo”?
Rientrando agostinianamente in me stesso6 e, “reimmergendomi” in quell’archivio, ho “ri-visitato” quasi tutte le “sue” o “nostre” tantissime “pagine”: che ho scelto, si badi bene, cronologicamente finché possibile solo fra quelle, poche o tante, di mio esclusivo gradimento per pubblicarle dandole qui una pur modesta ma mia personalissima…“luce” e “ri-lettura”! Nel contempo però, in questa positiva e straordinaria operazione di revivals, ho invitato alla Prefazione il nostro Vescovo Emerito Mons. Giuseppe Malandrino, che ha immediatamente accolto con gioia e ricambiato provvedendo, mentre già da tempo Costantino Guastella aveva scritto un’affettuosa memoria su suo Fratello, ed Emanuele Umberto Muscova mi aveva fornito la bozza d’una sua relazione a ricordo dello Stesso, senza dire di Angelo Fortuna che aveva trovato, nei meandri delle sue stanze…informatizzate, numerose sue presentazioni delle opere di Mons. Guastella: il tutto, s’intende, è stato da me sottoposto alle esigenze redazionali degli spazi e delle foto che, via via, mi ero prefissato sul piano editoriale. Il quale piano, in prima battuta, prevede un limitato numero di copie in stampa digitale e, soprattutto, in una edizione fuori commercio cioè senza indicazione del prezzo di copertina essendo l’opera già riservata in Omaggio, ai fini statutari, esclusivamente agli Amici di Mons. Salvatore Guastella nonché ai Soci dell’Istituto Netum titolare dell’Editrice.
Memore dell’antica lezione “ Turpe est in Patria vivere et Patriam ignorare “ e fedele all’altrettanta famosa “Ulla die sine linea”, per stimolare ed accendere sempre più l’amor patrio nel quotidiano esercizio di volgerci al bene della perfezione progredendo negli studi, il Nostro – si veda qui in fondo la bozza per una Bibliografia delle opere— non trascorse mai un giorno senza una ricerca od una pagina scritta, che fosse indifferentemente del vivere civile o religioso! In ispecie, questo mio convincimento emerge, ancor più, dalla nostra corrispondenza nell’ultimo triennio 2013-2015 quando, appressandosi il tramonto della sua lunga giornata terrena, non perdeva mai occasione, “quotidie”, per ricordare, stimolare, consigliare ad ogni livello: non importa che l’interlocutore fosse un Vescovo, un Sacerdote, un Laico od un vecchio Amico come me!
Non dispiaccia, pertanto al Lettore se chiudo queste poche righe invitandolo a sfogliare benevolmente questi “fiori di pagine” solo perché – negli studi dell’Amore a Noto – gli siano da stimolo per andare in cerca delle opere di Mons. Salvatore Guastella, ma soprattutto perché, perpetuando la di Lui altissima lezione di Vita che ci lascia, noi possiamo tramandarla ai nostri Figli e Nipoti, ovunque essi si trovino, a Noto o nel Mondo!
Noto, 05 Maggio 2017 – Biagio Iacono
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___NOTE al testo:
1) – ‘Zulu Coffa, Suonnu ri Mastru Tarlinu, Noto, 1899 – 2) – “ Poi che la carità del natìo loco/mi strinse, raunai le fronde sparte…”, Inf. XIV,1/2 – 3) – I Pirandello, la famiglia e l’epoca per immagini, a cura di Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla, La Cantinella, Catania, 2013, pag.16 – 4) – In questa sede non mi sono interessato delle sue infinite pagine su giornali e riviste della Diocesi di Noto, che non ho coinvolto in alcun modo per questo mio libro, perché trattasi d’un semplice “fiore” a ricordo strettamente personale d’un collaboratore Amico e Maestro. – 5) – Vedi: “Noto, la Cattedrale dalle Origini ad Oggi”, IV Edizione, Sicula Editrice-Netum, Noto, 2014 ed anche “Noto, l’Immacolata Patrona Civitatis”, Sicula Editrice-Netum, Noto, 2014. – 6) – Penso al “ Redi in Te ipsum…” di S. Agostino.
C’è sempre il punto per chiudere un pensiero già espresso, ma al tempo stesso per aprire il valico a nuove riflessioni. Il solco, le tracce non facilmente si possono erodere se segnate dall’Amicizia, valore sacro tra gli esseri di buona fede.