Caso Giulia Cecchettin: abbiamo perso Tutti! di Costantino Guastella
Caso Giulia Cecchettin:
perché “Abbiamo perso Tutti!”
di Costantino Guastella
Il principio pedagogico dell’Interrelazione Scientifica o del ciclista, o della pedalata, o del pedale spazio-tempo, o della maniglia delle serrature, ecc., corrisponde al circolare operare interazionale in un doppio buco nero, totale ed assoluto, dell’Entità Interazionale Continua.. Universale Cosmica del Plurimondo.
A chi giudica l’operato degli esseri umani è da ritenere utile per iniziare a fare giustizia relativamente agli atroci fatti di violenza perpetrati da persone dalla personalità debole mentalmente e dal carattere disturbato da carenze socio-psico-educative tenere presente il principio pedagogico dell’Interrelazione Scientifica.
Un monito esemplare e un lucido e chiaro utile messaggio per il futuro è stato, martedì 3 dicembre 2024, espresso dal Padre di Giulia Cecchettin barbaramente uccisa con 75 coltellate l’11 novembre 2023 da Filippo Turetta. Egli dopo avere ascoltato la sentenza del processo di condanna all’ergastolo dal Turetta con l’esclusione dell’aggravante dello stalking e della crudeltà, avendola accolta con grande dignità e compostezza, ha detto: “La mia sensazione è che abbiamo perso tutti come società. Non sono né più sollevato, né triste rispetto a ieri o domani. E’ una sensazione strana, pensavo di restare impassibile.” Tra l’altro ha dichiarato: “E’ stata fatta giustizia, la rispetto. Ma dovremmo fare di più come esseri umani, La violenza di genere va combattuta con la prevenzione con concetti forse un po’ troppo lontani. Come essere umano mi sento sconfitto.”
La violenza di genere non va combattuta assecondando il desiderio di vendetta, o solo con condanne all’ergastolo. Non si tratta nemmeno di perdono. Occorre analizzare criticamente le situazioni globalmente. Bisogna prima cercare di comprendere il processo individuale seguito dallo sviluppo della personalità del soggetto finalizzato all’affermazione egocentrica del proprio io. Sapere quale è stato il suo stile di vita nel soddisfare i propri desideri, bisogni e aspirazioni. Conoscere le fasi critiche della sua vita, iniziando dal grembo materno, al parto, ai primi contatti infantili con i familiari, con le altre persone e in mondo circostante.
Secondo quando si è vissuto, si raccolgono della memoria a lungo tempo i “dati” che servono per risolvere le situazioni critiche nel futuro. Seguendo questo iter è possibile affrontare con solide basi di conoscenza, un domani, i molteplici problemi della vita pratica del genere umano, compresi anche quelli della violenza di genere.
Questa, la ulteriore ultima sconfitta sociale di tutti, denunciata da Cecchettin padre di Giulia, desideroso che il sacrificio della Figlia diventi un monito per evitare che si ripetano: per questo ha promosso una Fondazione onde educare alla prevenzione e scoprire i “concetti” pedagogici che ancora “forse sono un po’ troppo lontani”.
Concludendo non possiamo non ricordare che già nel lontano 1783 Kant scrisse e pubblicò i “Prolegomeni ad ogni Metafisica futura che voglia presentarsi come Scienza”, un prezioso volume ripubblicato nel 1982 dalla Biblioteca Universale Laterza, in cui Kant per evitare la “vana arte dialettica in cui una scuola può sorpassare l’altra, ma niuna può mai procacciarsi un legittimo e durevole consentimento” fornì i concetti utili per rendere possibile una Metafisica come Scienza. Nella suddetta opera il grande filosofo fornì “…il corredo dei concetti a priori, la loro divisione secondo le diverse origini, poi una tavola completa di essi e l’analisi di tutti questi concetti con tutto ciò che può essere dedotto, etc,. “Buona lettura!”
Costantino Guastella