Lettera per Mariannina Coffa: “C’è una …Mariannina per ogni tempo!”
Lettera al Direttore per Mariannina Coffa:
C’è una …Mariannina per ogni tempo!
di Luana Pluchino
Carissimo Direttore,
per la prima volta fu lei a dirmi questa frase, che poi ho letto in La Capinera che non sorrise e che mi sono sentita ripetere tantissime altre volte.
Oggi ho la mia risposta: “Questo è il mio tempo”!
Ho conosciuto Mariannina Coffa e il suo dramma cinque anni fa e, da allora, sono stata magneticamente attratta da lei, dai suoi scritti, dalla sua storia personale, dal suo dramma d’amore, dalla sua città: Noto.
Rammaricata perché la mia città, Ragusa, non le diede l’accoglienza che sperava, cerco in tutti i modi di diffondere il suo nome e la sua storia.
Parlare di Mariannina mi fa sentire bene. Fare in modo che anche a Ragusa, come a Noto, si diffonda la conoscenza di questa piccola grande Donna, e fare in modo che le generazioni future la conoscano: tutto questo appaga “i sensi di colpa” che ho “ereditato” dai miei Concittadini suoi contemporanei.
Ogni volta che a Ragusa mi trovo in piazza San Giovanni, davanti alla nostra bella Cattedrale, non posso fare a meno di alzare lo sguardo verso il balcone della sua casa e immagino di vederla affacciata o di intravvederla dietro il vetro di sfuggita, affaccendata…
In questa mia “ricerca” ho conosciuto molti personaggi illustri, scrittori, insegnanti, semplici ammiratori, con i quali ho scambiato idee e opinioni, ai quali ho chiesto e forse anche rubato tempo prezioso: eppure, il loro tempo mi è servito per amarla ancora di più!
In tale spasmodica ricerca, l’ultima scoperta, forse, sorprenderà anche loro: con l’aiuto di una fonte preziosa, ho individuato la Villa Serramontone che in estate ospitava la Nostra con la sua famiglia, e da dove partirono molte sue lettere per le più disparate destinazioni.
Il nonno dell’attuale proprietaria l’acquistó e ne modificò la facciata aggiungendo una stalla che porta la data 1907. Non sappiamo per certo se fu lo stesso marito Giorgio a vendere la villa prima di trasferirsi a Catania o se fu venduta dai Figli: è ben noto che quella casa ospitò più volte la Coffa, come anche dal libro “Voglio il mio Cielo” che Lei, caro Direttore, ha scritto e pubblicato assieme alla grande studiosa di Mariannina, la prof.ssa Marinella Fiume.
Durante le mie varie ricerche, fra l’altro, ho anche estrapolato presso l’Archivio di Stato di Ragusa gli atti relativi alle pubblicazioni di matrimonio, alla nascita e morte dei figli (tranne di Salvatore a causa di un disguido tecnico), alla di loro morte e a quella del Marito che terminò la sua vita a Catania e ho persino individuato lo Sposo, la data di matrimonio e le date di nascita dei figli di Celestina. Documenti, questi, di cui parleremo a suo tempo. Non credo che si possa, oggi, aggiungere qualcosa di nuovo in merito agli studi già effettuati sulla nostra Poetessa, ma sono certa che – continuando ad indagare sul suo mondo interiore – molto si possa ancora dire di lei come Donna, in specie sulla sua determinazione che spesso diventa ostinazione. Ella ha il diritto di tutti gli onori che avrebbe sperato, ed anche meritato, di ricevere in vita!
In questo mio tentativo di continuare a diffondere la storia, la personalità e la passione di Mariannina Coffa per la Poesia e la Letteratura in genere, spero di poter incontrare altre e nuove condivisioni in merito, grazie anche alla pubblicazione di questa mia lettera. La saluto cordialmente.
Ragusa, 05 Settembre 2021 – Luana Pluchino