“Noto: in morte di Franco Pastorella” di Biagio Iacono
Noto: In morte di
Franco Pastorella, Funzionario aziendale
e poliedrico Artista.
NOTO, 17 Settembre 2024 – Il giorno 9 del mese in corso, è scomparso il ns. concittadino
Geom. FRANCESCO PASTORELLA
Funzionario Fiat ed Artista poliedrico dal 2003, anno in cui fu messo in pensione. Profondo il generale cordoglio fra i tanti che lo conobbero in Città e nella lontana Asti, ove dimorava a seconda delle stagioni, avendo lì vissuto i suoi ultimi anni.
I funerali sono stati celebrati nella Chiesa dell’Ecce Homo al Pantheon di Noto, mercoledì 11 settembre, quando – durante la Santa Messa – il cognato prof. Enzo Mazzone ha letto la seguente testimonianza al lutto:
Caro Franco, ci hai lasciati attoniti per aver preso questo improvviso volo, che non era quello della tua consuetudine da Noto ad Asti, ma un volo nell’infinita altezza dei cieli là dove DIO c’è e dimora. Te ne sei andato per un improvviso cedimento della tua salute, peraltro senza precedenti e allarmanti avvisaglie e ora non ci resta che il ricordo del tuo affetto e del tuo valore. Il sole appare più grande al tramonto. Tu sei stato sempre grande nell’animo. Mi vengono in mente i tuoi slanci altruistici, generosi e spontanei.
Il tuo era un altruismo che io definisco “efficace” (raro ormai in questo nostro tempo), altruismo che non era solo verso le persone care e i contesti prossimi a noi, ma verso chiunque si trovasse in difficoltà, elargivi, nell’immediato, il tuo tempo e le tue competenze.
Ricordiamo le tue doti di pittore, di profondo conoscitore della vita e delle opere di Pablo Picasso di cui hai immortalato nei dipinti e nelle sculture in pietra i suoi temi artistici. Di sculture in pietra hai lasciato anche stemmi gentilizi provenienti da documenti della nostra antica città.
C’è anche in questa chiesa un tuo piccolo ma importante delicato lavoro di restauro in pietra: (come potete vedere alla vostra destra) hai rifatto (che erano andate in frantumi) la mano e la penna in piuma d’oca della statua simbolo dell’Italia che scrive i nomi dei Figli caduti. Restituendo alla statua la sua integrale bellezza hai reso un tuo devozionale omaggio alla sacralità della chiesa.
Da parte mia ti raggiunga un’immensa gratitudine per essere stato compagno affettuoso di mia Sorella per tutti gli anni del matrimonio fino a questo triste commiato. Sei stato una presenza imprescindibile nei momenti più importanti e più lieti del nostro passato. Di chi ti ha conosciuto sei rimasto nel ricordo indelebile.
Ciao Franco, mio onnipresente amico fraterno! Enzo
NOTA A MARGINE
FRANCESCO PASTORELLA nasce a Noto nel 1945, ove compie gli studi conseguendo il titolo Geometra negli anni ’60. Negli anni ‘70 viene assunto in FIAT presso il Centro Ricerche Fiat di ORBASSANO (TO) come impiegato tecnico. Nel 2003 arriva alla pensione e da qui inizia la sua vera passione per l’arte, mai sopita, e ricomincia a dipingere da autodidatta.
Nel 1962 partecipa alla decima Mostra organizzata da Corrado Costanzo in occasione dell’Agosto netino quando vince il 1° premio all’età di 17 anni. Partecipa nel 1975 ad ORBASSANO(TO) ad un’altra Mostra organizzata dal Comune e viene segnalato dalla Giuria come, altrettanto, nel 1980 avviene in quella, organizzata dal Dopolavoro Fiat di Termini Imerese.
Nel 2011 comincia a scolpire sempre da autodidatta: essendo un ammiratore di PICASSO, negli anni, ha voluto portare sulla pietra alcune opere di quel grande Artista, grazie alle quali sono nate diverse sculture lapidee di stemmi gentilizi della antica Città di Noto.
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IN MORTE D’UN AMICO
La repentina scomparsa di Franco Pastorella nel giro di qualche mese, come ha comunicato il cognato prof. Enzo Mazzone durante i funerali nella Chiesa dell’Ecce Homo al Pantheon di Noto l’11 Settembre u.s. – “…per un improvviso cedimento della tua salute, peraltro senza precedenti e allarmanti avvisaglie…” ha lasciato sgomenti e profondamente addolorati non solo la Famiglia ed i Parenti tutti, ma anche i moltissimi Amici che – fra Noto ed Asti ove Franco ha vissuto alternando le stagioni – ne hanno apprezzato le non comuni doti umane ed artistiche proprio nella Mostra di Pittura da lui organizzata presso la Pro-Loco netina nell’estate del 2022. Mostra con la quale il Nostro volle far risaltare i temi cari a Picasso, come le Donne, il Minotauro la Tauromachia, la Politica.
Convinto fermamente del fatto che la pittura di Picasso ampli gli orizzonti dell’Arte verso mete nuove, esprimendo immagini e tecniche sempre diverse per consolidare il cammino della sua ricerca artistica, Franco Pastorella ebbe così l’occasione migliore per far sapere a tutti, ma in particolare alla sua Città di Noto, quali fossero i sentimenti più veri che, anche da pensionato, lo avevano per tutta la sua vita nutrito in cuore, grazie anche alla sua straordinaria duttilità mentale e ricchezza culturale.
Questa poliedrica e vivace intelligenza, io l’ho felicemente sperimentata e goduta nelle nostre lunghe passeggiate per giardini e viali all’ombra della statua di Vittorio Alfieri, girovagando nel Centro Storico di Asti, ove da qualche anno ci si incontrava per reciproca compagnia, amichevolmente parlando e discutendo su tutto: al punto che d’un suo parere o consiglio, su qualsiasi argomento, l’ho sempre trovato pronto e mai incerto nel darmi conforto o speranza sui quotidiani esistenziali interrogativi: come spesso suole accadere in tempi così nefasti per noi …ai quali oggi aggiungiamo la sua dolorosa scomparsa, che spalanca un vuoto incolmabile in tutti noi che lo abbiamo conosciuto, apprezzato e fraternamente amato!
Biagio Iacono
Noto: una “Mostra d’Arte” smarrita ma … in parte recuperata!
Ci sono amicizie che si trasferiscono per acquisizione da altre amicizie o ancor più per osmosi affettiva. La mia con Franco e il fratello Corrado si è trasmessa e rinsaldata per via dell’incrollabile amicizia di mio suocero Peppino Spataro e il padre Trento Pastorella. Con Franco, di un anno in più, i corridoi e gli spazi del M. Carnilivari in via G. Nicotera erano incontri amicali proprio per l’osmosi affettiva tra mio suocero e suo padre. Lo erano anche le vie d’incontro, lo sport, le adunate ai viali della Flora, la stima reciproca e il piacere di rivederci dopo anni perduti nella memoria giovanile. Il mio ultimo abbraccio ideale. Nuzzo
OK,caro NUzzo, grazie: dantescamente, “I’mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch’ei ditta dentro vo’ significando.” Biagio