Perché innamorarsi di…Avola Antica!
PERCHE’ INNAMORARSI DI… AVOLA ANTICA
di Carmine Tedesco
Innamorarsi di Avola Antica, oggi, è quasi un bisogno. Però con l’anima, lo spirito e il cuore. Lo sostengo, non per fare poesia, bensì per assaporare a pieno lo splendore della natura, per immergersi nelle ‘chiare e fresche acque’ dei laghetti di Cavagrande e della Timpa, per deliziare l’olfatto col profumo delle erbe aromatiche (salvia, rosmarino, mentuccia, timo, nepetella) che crescono innocenti e abbondanti nelle cave, per respirare a pieni polmoni l’aria balsamica della zona, per dilatare le pupille dinanzi ai mille colori della primavera e dell’estate, per stupirsi in presenza delle decine di specie di orchidee selvatiche che ingentiliscono e impreziosiscono i pendii rocciosi delle cave, per rivivere la storia delle civiltà neolitica e rupestre dinanzi e dentro la ‘Grotta dei Briganti’ e le innumerevoli ‘tombe sicule a forno’ scavate nella roccia, per saziarsi delle sfumature del verde, del marrone e del giallo delle foglie in autunno, per ammirare la varietà degli uccelli (ciàvole, gufi, civette, falchi, pipistrelli), delle piante (platani orientali, ginestre gialle, oleandri spontanei, euforbie) e degli animali (lepri, conigli selvatici, ricci) rari, per ciaspolare nella natura selvaggia e romantica.
E qui sospendo per non rischiare di apparire, a chi ancora non ha conosciuto la sorprendente vitalità di Avola Antica, retorico. Sebbene tale pensiero scompaia dinanzi alla vista diretta del paesaggio e dei suoi inquilini. Lo testimoniano i 35/40 mila visitatori che annualmente, massimamente tra luglio e agosto, in gran maggioranza non siciliani, si lasciano accarezzare dalle gelide acque dei misteriosi ‘laghetti e marmitte’ alimentate dal fiume Cassibile (l’antico, storico Caciparis).
E qui, per la seconda volta, faccio pausa perché, come cittadino estivo che ben ne conosce i luoghi, le cave, la flora, la fauna, la storia, posso dire che questo angolo dei monti Iblei meriterebbe molta più attenzione da parte dell’Ente locale, in primo luogo, e delle Istituzioni pubbliche regionali e provinciali che operano nel settore ambiente, turismo e cultura. Mi piace, nondimeno, sognare che, a breve, possano prendere corpo e forma: la distribuzione di pubblicazioni scientifico-turistiche su ciò che il luogo rappresenta e testimonia, la diffusione di mappe dei sentieri per raggiungere le aree e gli spazi che meritano una visita, la documentazione fotografica di fiori, piante e animali presenti sul territorio, l’approntamento di spazi attrezzati (fontanelle, servizi igienici, ripari) per accogliere campeggiatori, caravan e roulotte, un punto-informazioni stabile specie durante la stagione delle vacanze, la presenza almeno per il periodo giugno/settembre della guardia medica, la riattivazione della corsa nazionale automobilistica a cronometro Avola-Avola A., la fruibilità al più presto del percorso, in fase di esecuzione, che consente di visitare il sito dell’abitato della medievale vecchia Avola, adagiata sulle pendici del Monte Aquilone e distrutta dal terremoto apocalittico dell’11 gen. 1693.
Con questo non voglio dire che nulla è stato fatto. Anzi.Ricordo: le strutture ricettive private (B & B e ristoranti) sorte negli ultimi anni, l’ illuminazione pubblica (peccato che troppo spesso viene trascurata!), la condotta idrica al servizio delle singole abitazioni, l’annuale allestimento del Presepe vivente, la messa in sicurezza del tracciato della strada prov.le n. 4, il rinnovo del manto stradale, la sistemazione del belvedere di metà percorso -con panorama mozzafiato sul mare Ionio- nonchè l’allargamento di tre curve a ‘u’ per consentire il transito dei bus turistici. In primis: la creazione della ‘Riserva Naturale Orientata di Cavagrande del Cassibile’ con annesso servizio (ottimo) di accoglienza degli escursionisti e sorveglianza dei luoghi all’ingresso; i due eliporti predisposti per i casi di emergenza, la stagione teatrale e di spettacoli vari per intrattenere le migliaia di persone che lasciano le cittadine in cerca di ristoro nella calura delle serate agostane grazie ai 482 metri di altitudine del luogo pur sorgendo a neanche 10 Km dal mare, la devota processione del 15 agosto in onore della Vergine Maria Assunta seguita e ingentilita dalla avveduta religiosità del popolo, il magnifico restauro dello storico Eremo dedicato alla Madonna delle Grazie; le due accattivanti ‘sagre della mandorla e della salsiccia’ nel mese di agosto in piazza S. Sebastiano curate dalla ‘Associazione Avola Antica’ e la grandiosa ‘sagra del cinghiale’ organizzata con sagacia dai gestori del ristorante ‘Cavagrande’ nel Piazzale dei Laghetti, che richiamano migliaia di persone, per degustare le tradizionali delizie culinarie e dolciarie preparate e rinnovarsi con un tosto bicchiere di ‘Nero d’Avola’, nonché con l’incomparabile ‘miele di sataredda’ (timo) tipico della zona.
Quanti di questi servizi/attrazioni siano merito dei responsabili della Cosa pubblica e quanti siano dovuti al solerte, intelligente e instancabile lavoro/iniziativa dell’Associazione, che opera meritoriamente sul, nel e per il territorio sin dal 1994 (24 agosto) , forse non lo si potrà mai stabilire. E’ encomiabile, comunque e senza riserve, l’attività di sprone, orientamento e organizzazione che tutti i Presidenti dell’Associazione che si sono succeduti negli anni, sostenuti dai rispettivi Direttivi, hanno svolto e continuano a svolgere in direzione della custodia e cura della località (raccolta rifiuti, acqua, illuminazione), l’intrattenimento estivo degli abitanti -stanziali e stagionali- e dei turisti, il servizio sanitario (guardia medica) inopinatamente assente da più anni, le escursioni e visite guidate organizzate da varie Associazioni, i raduni gastronomici, gli spettacoli e i varietà, anche impegnati, di largo respiro e allegria, la confluenza di suggerimenti migliorativi e proposte e segnalazioni varie, e perché no, anche di lamentele e critiche da parte di tutti, cittadini avolesi e non.
Specialmente negli ultimi anni, le attività richiamate sono diventate vieppiù attive e coinvolgenti, grazie, veramente e onestamente, alla vivacità e alla passione che hanno animato e trascinato i Presidenti succedutisi. Conoscendoli bene, spesso mi viene di pensare cosa avrebbero inventato e programmato se avessero trovato rispondenza presso le Autorità preposte le loro idee e proposte!
Credetemi: in quanto suo genuino amante, sostengo che INNAMORARSI di AVOLA ANTICA si può: basta viverci, anche per una sola giornata!
Carmine Tedesco