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“Evangelo di Gesù secondo Marco” uno straordinario libro di Roberto Fedele

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“Evangelo di Gesù secondo Marco” uno straordinario libro di Roberto Fedele

GESU’ SECONDO MARCO

    Ho ricevuto, ma solo sfogliato un po’, lo straordinario volume dell’ing. prof. Roberto Fedele “Evangelo di Gesù secondo Marco”, il cui sottotitolo “ Il percorso d’un cristiano” è già tutto un programma sull’ininterrotta ricerca interiore dell’Autore verso il fondamento della sua Fede: quel Gesù Cristo “raccontato” dalle pagine del Vangelo di Marco.

VANGELO MARCO di Roberto Fedele copConfesso che non mi sarei mai aspettato – concedendo all’ottimo Editore Cantagalli di Siena le foto di copertina di Salvo Cataneo sugli Apostoli di Oleg Supereco, tratte dalla 4° edizione 2014 del mio libro sulla Cattedrale di Noto – che esse sarebbero diventate una splendida copertina e soprattutto un’agevole “apertura” allo studio profondo e filologicamente così importante di questo libro, sia sul piano storico-scientifico e semantico, privo di fanatismi, che per l’approccio al non sempre facile  contenuto interpretativo.

Questo perché – per mia editoriale “deformazione professionale” – non mi aspettavo che un giovane “Ingegnere”, per giunta Docente di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Milano, avesse così bene studiato e fatta sua in “succum et sanguinem” proprio la Bibbia, e che da quella avesse proprio lui – testo greco a fianco – tradotto e pubblicato, con una mole di note dotte e puntuali, il secondo Vangelo di Marco, che è il più antico dei quattro evangeli canonici, la cui redazione risale intorno al famoso anno 70 dC della distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani.

Quelle note, infatti, “dotte e puntuali” lo sono perché s’impongono talmente, in ricchezza estensiva ed in profondità tale da superare lo spazio grafico del testo a cui si riferiscono, al punto da portare a ben 448 le pagine di questo libro, ove senza quelle note meno di un terzo sarebbero state abbondanti, e assorbendo integralmente il Lettore nell’accompagnarlo molto più in oltre dell’interpretazione o della traduzione letterale del verso, continuamente permeate, come sono, dalle metafore e dalle riflessioni che l’Autore vi riversa a piene mani dalla sua vastissima cultura filosofico-cristiana rigorosamente cattolica e coram popolu sottomessa alla “Mater et Magistra” Chiesa di Roma.

A questa mia prima impressione su un libro dall’oggetto così attuale e/o importante, come il cammino interiore d’un Cristiano nel “ri-leggere” e “ri-tradurre” l’Evangelo di Marco, storicamente da sempre un po’ controverso, anche all’alta mia “ fantasia mancò la possa” perché dantescamente – nel merito più vero – mi limito a proporre ai ns. Lettori altri contributi più qualificati che sull’Autore e sulla sua generosa fatica editoriale abbiamo ricevuto.VANGELO MARCO 4 cop

All’amico ing. Prof. Roberto Fedele, l’augurio della mia personale riconoscenza affinché il suo percorso di Fede illumini mente e cuore di quanti altri – credenti o non – s’accosteranno alla pagine del suo libro col “timore e tremore” kierkegaardiano, ben sapendo che essa ci rende “pazzi” agli occhi del mondo ma “santi” agli occhi di Dio!

Si tratterà, prima o dopo, di fare – appunto – il “passo della Fede” che da Sant’Agostino in poi presuppone quella “Grazia” forse non a tutti concessa: a meno che non si  “entri” o non ci si trovi già nella “Ecclesia” che nei primi Apostoli con la Pentecoste – di cui alla copertina del libro – ne vide in primis la nascita e la diffusione nel mondo.

Ma, questo, è tutto un altro discorso!       Grazie, Roberto.

Noto, 09 Giugno 2015                                  Biagio Iacono

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ROBERTO FEDELE: “Evangelo di Gesù secondo Marco. Il percorso di un cristiano”, Edizioni Cantagalli, Genere: Bibbia, divulgazione; pag. 448, formato 15,5×24 , testo greco a fronte, nuova traduzione italiana, commento, 2015, ISBN-10: 8868790963, ISBN-13 : 9788868790967,  € 21 ,00 =

In copertina:

Particolare dalla “Pentecoste” (2011) affrescata dal pittore russo Oleg Supereco nella cupola della Cattedrale di San Nicolò a Noto (Siracusa). Per gentile concessione del prof. Biagio Iacono,  autore del libro “Noto: La Cattedrale dalle Origini ad Oggi”, Sicula Editrice Netum, 4a edizione, Noto, 2014, da cui è tratta la foto di Salvo Cataneo. 

San Marco è simboleggiato da un Leone, il cui ruggito rievoca la voce potente e solitari di S. Giovanni Battista la cui voce potente e solitaria di S. Giovanni Battista che "grida nel deserto". (foto S. Cataneo)
San Marco è simboleggiato da un Leone, il cui ruggito rievoca la voce potente e solitaria di S. Giovanni Battista che “grida nel deserto”. (foto S. Cataneo)

BREVE SCHEDA:L’opera si inserisce nel solco della lectio divina e costituisce in una sintesi originale un valido strumento per lo studio dell’evangelo secondo Marco e una guida per crescere nella vita di fede. L’approccio proposto rende accessibile anche ai non esperti il testo greco e la sua esegesi, enfatizzando nella suggestiva traduzione gli aspetti etimologici e accostando il Nuovo Testamento all’Antico. È destinato a quanti vogliano porre a fondamento della propria esistenza la Parola di Dio e l’esperienza dell’umano, alimentando un sincero amore per l’unità della Chiesa nella Sua varietà.

Roberto Fedele, nato a Napoli il 13 settembre 1973, è ingegnere e professore di Scienza delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano. Sposato con tre figli, nel (poco) tempo libero studia con passione la Bibbia e svolge attività di formazione cristiana e lectio divina per credenti e non, in parrocchia e università.

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Alcune citazioni dal libro:

Evangelo di Gesù secondo Marco. Il percorso di un cristiano” di  Roberto Fedele

Dall’Introduzione. Nel commento si è cercato di accompagnare il lettore lungo un cammino di fede, fondendo in una sintesi originale l’esegesi della Parola del Signore con l’approfondimento della vita cristiana. Si ritiene infatti che l’efficacia della nuovo annunzio richieda un approccio che potremmo definire globale, centrato sulla Sacra Scrittura, e che permetta di raggiungere le diverse dimensioni della persona anche mediante una comunicazione esperienziale, come peraltro accadeva nei primi secoli del Cristianesimo.

Dal Commento al Capitolo 1, v. 9: Dopo la grande attesa è questa la prima comparsa di Gesù nell’evangelo di Marco. Avvenne in quei giorni perché sta avvenendo in questo momento in chi legge, attraverso l’evangelo. Mancano qui i segni straordinari della potenza e della regalità ai quali l’uomo dell’antichità era abituato, e l’amplificazione mediatica di oggi. La Presenza di Dio raccoglie la nostra attesa nel silenzio e la riempie fino al colmo nella sua dimensione più prosaica, nella semplicità dei gesti e nel linguaggio dell’esistenza quotidiana. Cristo è musica silenziosa, solitudine sonora, cena che ristora e che innamora: in Lui si conosce e si gusta questa armonia, silenziosa per i sensi e le potenze naturali, sonora per le potenze spirituali.

Dal Commento al Capitolo 16, v. 5: La tunica bianca è anche il nuovo abito che il catecumeno riceve con il battesimo, pegno di una vita nuova nello Spirito che lo associa alla Morte e Resurrezione del Cristo. Lo troviamo trasfigurato proprio nel luogo del massimo male, del dramma irreversibile per eccellenza. Questo giovinetto è rinato a una nuova fanciullezza senza rughe sul volto e nell’anima, per quanto incoerente sia stato il suo passato. Ci piace identificarlo con il giovane fuggito via nudo dal Getsemani. Allo stesso tempo, il Cristo vive nel giovinetto trasfigurato nella gloria, seduto alla destra quale segno messianico. 

Dalla Postfazione: Forse abbiamo perduto la passione di un tempo. L’amore, anziché svilupparsi e crescere in noi, con gli anni e le difficoltà si è andato lentamente spegnendo, sparendo come orme sulla spiaggia. Non crediamo più nell’Amore che risana, brucia a trasforma. Attraverso l’evangelo ritorniamo ogni giorno alla gioventù dell’Amore. Là l’anima canterà come nei giorni della sua giovinezza, grida Osea.

LA PENTECOSTE di Oleg Supereco. (foto di Salvo Cataneo)

LA PENTECOSTE di Oleg Supereco. (foto di Salvo Cataneo)

L’Autore -professore universitario, padre di famiglia e cattolico impegnato in gruppi biblici – rilegge la propria esistenza ed esperienza cristiana alla luce dell’avventura di vita dell’evangelista Marco, sulla base delle poche e incerte informazioni disponibili su di lui, e si immerge nella lettura del secondo Evangelo, che è sempre, al contempo, “di Gesù” e “di Marco”, storia della vita di Cristo in ciascuno di noi. Insieme a Simon Pietro e al suo “interprete” Marco, anche noi abbiamo forse abbandonato il Signore, come il giovinetto fuggito via nudo dal Getsemani, ma ci ritroviamo poi nel sepolcro vuoto, testimoni della Resurrezione del Cristo. Il libro si colloca nel solco della lectio divina e si propone di avvicinare anche il lettore non esperto al testo greco e alla sua esegesi, accompagnandolo in un cammino di fede.

Il commento è impreziosito da frequenti riferimenti dell’Antico Testamento, riportati anche nel greco dei LXX, e diviene perciò un appassionante viaggio alla scoperta della Scrittura. In una sintesi originale e in modo letterariamente coinvolgente, l’Autore passa senza soluzione di continuità dall’analisi del testo al messaggio teologico fino ai risvolti per la vita spirituale, alternando il tono dello studioso appassionato con le confidenze intime dell’amico che parla per esperienza personale, e poi ancora coi suggerimenti decisi della guida che persegue l’unità nella varietà, sia a livello individuale che ecclesiale. La nuova traduzione assai suggestiva, spoglia di punteggiatura e basata su un accurato studio etimologico e linguistico, schiude non di rado squarci di poetica contemplazione.

dalla Newsletter dell’Editore Cantagalli di Siena

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La Madonna nella Pentecoste di Oleg Supereco

La Madonna nella Pentecoste di Oleg Supereco

Chi è Gesù?

di  GIACOMO GALEAZZI

Un saggio di Roberto Fedele edito da Cantagalli presenta un approccio globale al Vangelo di Marco, quello che ci introduce alla vita cristiana e che vuole rispondere alla domanda fondamentale sull’identità di Cristo.

CITTA’ DEL VATICANO – È il Vangelo introduttivo, cioè quello che introduce nella vita cristiana. La domanda a cui Marco vuol rispondere è: “Chi è Gesù?”. Mentre Matteo e Luca con le loro descrizioni presentano spesso un Gesù sovrumano, signore della situazione, potente nei prodigi e nella misericordia, Marco mette in grande evidenza la sua umanità: per questo ne mostra anche la fatica, la paura e la sofferenza.

Nel saggio “Evangelo di Gesù secondo Marco -Il percorso di un cristiano”  (Ed. Cantagalli,) Roberto Fedele presenta un approccio globale al Vangelo di Marco, che cerca di fondere insieme un’esegesi accurata del testo greco (con una traduzione suggestiva basata su un approfondito studio etimologico e linguistico), vita spirituale e teologia. L’autore segue un approccio esperienziale che estende la lectio divina tradizionale e intende coinvolgere tutte le dimensioni dell’esistenza quotidiana in un’appassionata ricerca del Cristo. Il commento, semplice e profondo, è impreziosito da ampie citazioni dell’Antico Testamento e da tavole grafiche che ampliano le potenzialità interpretative, divenendo quasi un viaggio alla scoperta della Scrittura.  Il libro è rivolto a quanti intendono approfondire lo studio dei Vangeli e compiere un cammino di vita cristiana, preparandosi anche ad accompagnare altri.

Interessante il profilo dell’autore. Roberto Fedele , infatti, è ingegnere e docente di scienza delle costruzioni al Politecnico di Milano. Nel tempo libero studia con passione la Bibbia e svolge attività di formazione cristiana e “lectio divina” per credenti e non, in parrocchia e in università. Il volume include oltre che la nuova traduzione e il commento, il testo greco a fronte. Tutto il Vangelo di Marco tende all’atto di fede. Le due parti in cui l’opera  si divide culminano con una professione di fede: alla fine della prima parte  Pietro riconosce in Gesù il Cristo; alla fine della seconda parte il centurione  romano confessa che  quell’uomo è veramente Figlio di Dio.

La più antica notizia sul Vangelo di Marco risale a Papia, vescovo di  Gerapoli: è datata fra il 120 e il 130 ed è riportata dallo storico Eusebio di  Cesarea. Nel quadro generale gli episodi riferiti non sono strettamente collegati fra loro, la psicologia dei protagonisti non è approfondita, la collocazione nel tempo e nello spazio è molto schematica. Eppure ci sono aspetti particolari di grande interesse: le scene che descrivono l’ambiente palestinese sono ricche di annotazioni concrete e vivaci; Gesù si mostra, ogni volta, un personaggio che non finisce di stupire, un uomo vero e sensibile, deciso e sicuro nella parola e nei gesti, assolutamente indipendente dai maestri della legge di Mosè. Egli non ricerca popolarità, ma autenticità di rapporti; la sua vita e il suo insegnamento vogliono condurre alla fede: “Tu sei il Figlio mio, l’amato” (1,11); “Tu sei il Cristo” (8,29); “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!” (15,39).

San Giovanni evangelista è accompagnato da un’Aquila,  l’uccello che, volando più in alto nel cielo, ha la più diretta visione di Dio. (foto S. Cataneo)   San Giovanni evangelista è accompagnato da un’Aquila,  l’uccello che, volando più in alto nel cielo, ha la più diretta visione di Dio. (foto S. Cataneo)

San Giovanni evangelista è accompagnato da un’Aquila,
l’uccello che, volando più in alto nel cielo, ha la più diretta visione di Dio. (foto S. Cataneo)

Marco è anche il solo ad aggiungere un dettaglio, forse di natura personale: si tratta di un giovane ragazzo che per fuggire alle guardie lascia cadere il lenzuolo rimanendo nudo. Potrebbe trattarsi di una memoria autobiografica. Marco era di Gerusalemme e lo stesso podere del Getsemani poteva appartenere alla sua famiglia; in quella notte sarebbe stato sorpreso a dormire nel suo riparo e per questo coperto del solo lenzuolo. Marco compone il suo Vangelo in modo originale e brillante: è un buon narratore e mira a scrivere un racconto vivace per guidare alla professione di  fede in Gesù, Messia e Figlio di Dio. Perciò l’opera di Marco si può considerare il Vangelo dei catecumeni, proprio perché è una guida semplice, e profonda allo stesso tempo, verso l’incontro personale con il Signore. L’evangelista Marco narra la notte di angoscia e di intensa preghiera di Gesù che lo portò al definitivo abbandono alla volontà del Padre, seguito dal tradimento di Giuda. Marco sottolinea che la preghiera di Gesù al Padre era carica di confidenza e di famigliarità. Nel testo, Gesù si rivolge a suo Padre con il termine «abbà», che nella tradizione giudaica non è mai usato nei confronti di Dio; inoltre, «abbà» è impiegato nei vangeli solamente in quest’unico testo, a sottolineare la profonda intimità tra Dio e suo figlio Gesù nel momento in cui Gesù si sentì più bisognoso dell’amore del Padre.

tratto da: www.vaticaninsider.it : giovedì 23 aprile 2015

Roberto Fedele: “Evangelo di Gesù secondo Marco -Il percorso di un cristiano” 

Cantagalli Editore, Siena, pp. 448, 21 euro

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NOTA BENE: LE FOTO DI QUESTO SERVIZIO SONO TRATTE DA:

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