Mons. Salvatore Guastella: una vita contrassegnata da Fede e Cultura…
MONS. SALVATORE GUASTELLA – UNA VITA CONTRASSEGNATA DA FEDE E CULTURA – RICCO IL SUO PATRIMONIO LIBRARIO ANCORA NON DISPONIBILE AGLI AMICI E STUDIOSI E…NON SOLO DI NOTO!
E’ auspicabile una capillare ricognizione di tutti i suoi testi
insieme ad una degna collocazione nella biblioteca del Seminario Vescovile.
di Vincenzo Greco
La recente mostra delle numerose pubblicazioni di Mons. Salvatore Guastella all’interno dello specifico convegno tenutosi nella sezione Unuci di Noto, ha offerto al prof. Biagio Iacono l’opportunità di presentare il suo provvidenziale lavoro di ricerca sul poliedrico studioso scomparso or sono due anni. E’ stato l’ex preside Angelo Fortuna a illustrare la personalità di mons. Guastella definendolo “ricercatore, lettore, scrittore, storico e uomo di fede onnivoro, cui potrebbe perfettamente adattarsi la ben nota sentenza di Publio Terenzio Afro: “Homo sum, humani nihil a me alieno puto.”
Si è appreso, così, che mons. Guastella dedicò molta attenzione all’eminente umanista e bibliofilo netino Giovanni Aurispa (1376-1459), non tanto e non solo per essere stato maestro di greco di Lorenzo Valla, ma soprattutto perché dal suo secondo viaggio a Costantinopoli, nel 1423, portò in Italia ben 238 codici, oggi catalogati nella biblioteca apostolica vaticana e in altre prestigiose biblioteche europee e americane. “Quello che gli amanuensi benedettini fecero per l’Occidente latino, egli lo fece per l’Oriente greco.” Come su grande schermo, sono state idealmente riesumate pagine di storia netina. Fortuna ha ricordato, infatti, la delicatezza con cui mons. Guastella ha descritto l’atteggiamento autorevole e amorevole del vescovo Angelo Calabretta che, l’11 luglio 1943, andò incontro ai militari anglosassoni che erano sbarcati ad Avola e a Pachino. Il suo atteggiamento di dignitoso padre del popolo netino conquistò persino il generale inglese Lord Rennel Rood, il quale ebbe parole di venerazione anche verso San Corrado, protettore di Noto. S’è fatto cenno, inoltre, ad alcune esemplari schede-ricordo redatte da mons. Guastella e riguardanti vari importanti personaggi del clero netino, a partire da don Giuseppe Pisasale (1927-2007), parroco del Carmine per oltre 50 anni, definito “personalità di pastore solerte, di apostolo della Parola e di voce profetica dal timbro paolino, per guadagnare tutti a Cristo.”
Poi, è stato ricordato mons. Salvatore Tranchina, ben diversa personalità di pastore, economo della diocesi, il cui nome è soprattutto legato alla costruzione del nuovo seminario, il cui rilancio è iniziato con la sistemazione dell’ala nord della biblioteca diocesana. Sempre grazie agli scritti lasciatici da mons. Guastella , è emersa la luminosa figura del vescovo Giovanni Blandini (1832-1913) definito “perla dell’episcopato cattolico, antesignano di democrazia e di rinnovamento nel movimento cattolico italiano e intrepido campione della questione operaia. Non è stata dimenticata l’esaustiva scheda sul Ven. Girolamo Terzo (1683-1758) superiore dell’Eremo di S. Maria della Scala, il quale nel 1716 riuscì a far trasferire l’immagine lapidea della Madonna Scala del Paradiso dal sottostante oratorio rupestre del Passo del Bove al sito dove poi sorse il Santuario, centro di spiritualità della diocesi netina.
Nella lodevole carrellata storiografica effettuata dal prof. Iacono han trovato degna collocazione i significativi studi di mons. Guastella sui tesori di Noto e, principalmente, sulla Cattedrale. “Una analisi storica sulle vicende del gioiello barocco a partire dalla riedificazione a Noto antica della Chiesa Maggiore voluta da Ruggero il Normanno dopo la liberazione dai Musulmani (1091). Scrupoloso persino nella documentazione relativa alla riedificazione dopo il terremoto del 1693, al crollo della cupola del 13.03.1996 e alla riapertura al culto nel 2007.”
Ben a ragione, quindi, il Vescovo emerito mons. Giuseppe Malandrino ha riconosciuto che mons. Guastella ha contribuito, in modo veramente notevole, all’approfondimento della storia della Chiesa di Sicilia, con particolare riferimento alla Diocesi di Noto. Mons. Antonio Staglianò, XI vescovo di Noto, l’ha definito, sul necrologio del 5 dicembre 2015, “presbitero illustre, zelante e storico insigne della nostra diocesi, solerte operatore della Pastorale Giovanile.”
VINCENZO GRECO
SCHEDA BIOBIBLIOGRAFICA – Nato a Noto il 26 gennaio 1922, Mons. Salvatore Guastella entrò nel seminario vescovile estivo in S. Maria della Scala appena decenne, subito dopo avere conseguito la licenza elementare. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1945 fu nominato rettore della Chiesa di S. Maria dell’Arco e collaboratore del parroco Nunzio Zappulla. Apprezzato docente di Lettere nella scuola media e nel ginnasio del seminario vescovile netino durante la rettoria di mons. Antonio Occhipinti, svolse le funzioni di Cancelliere della Curia Vescovile netina insieme a quelle di animatore culturale presso varie associazioni giovanili. Ottenuta l’autorizzazione al trasferimento a Roma, intensificò le ricerche di Storia Patria frequentando corsi di Paleografia e Diplomatica. Ciò gli consentì l’accesso ad importanti Atti e Documenti d’Archivio custoditi in Vaticano. Una ventina i libri scritti; centinaia gli articoli su quotidiani e periodici; innumerevoli le conferenze tenute in prestigiose sedi. E’ auspicabile una capillare ricognizione di tutti i suoi testi insieme ad una degna collocazione nella biblioteca del seminario vescovile.
Vincenzo Greco
NOTA BENE: L’articolo di Vincenzo Greco è tratto da LA SICILIA di Catania
in edizione Siracusa di Domenica 7 Gennaio 2018, mentre i titoli ed altro sono del Direttore.