Riflessioni del ns. Direttore:
Perchè la Chiesa del SS. Crocifisso
di Noto somiglia ad una ns. piccola “S. Croce”…
Vedi prima la DEMO cliccando il LINK:
https://drive.google.com/open?id=14lHT6KAhYK4VZBu6GSalRjkLlA1dsmLW
Dalla Premessa al libro sulla Chiesa del SS. Crocifisso di Biagio Iacono pubblichiamo alcune sue considerazioni sull’importanza storico-leggendaria delle opere d’arte in essa conservate, e sul timore d’una “necrofagia culturale” a danno della Sicula Editrice-Netum!
Questo volumetto è il quarto d’un progetto temerario, da nessuno mai osato, in cui da Autore-Editore offro un’altra ricognizione turistica e culturale del Centro Storico di Noto, già da me avviata sulla Cattedrale nel 2014, sulla Chiesa dell’Immacolata nel 2015 e sulla Chiesa di Santa Chiara nel 2017: trattasi, quindi, di un’altra visita guidata con pochi cenni storici ed architettonici sulla Chiesa del SS. Crocifisso, illustrata da particolari che fanno al meglio parlare le immagini. Quando, però, come in questo caso, la Storia s’intreccia e si “contamina” con la pura Leggenda, il grande valore e la ricchezza d’una antica tradizione obbligano il narratore ad affidarsi al motto antico multa paucis, al dire molto in poche parole, “tornando” agli scritti di Amici e validi Studiosi che ancora ci offrono testimonianze da riportare in luce e ri-pubblicare: sperando di porre un argine all’invadente netina necrofagia culturale del copia-plagia-e-incolla, di cui Gino Raya ci fu “Maestro proibito” quando i suoi libri e/o scritti venivano letti sì ma censurati dai Baroni delle lobby editoriali.
Questo n°15/16-1977 della Rivista NETUM riportava un lungo servizio con foto inedite in diverse pagine sulla Chiesa del SS. Crocifisso a firma del Bibliotecario prof. Gioacchino Santocono Russo, di cui a Noto un fascicolo del 2014 sulla stessa Chiesa ha ignorato perfino di citare semplicemente il nome, essendo stato nel Novecento lo Studioso che, dopo i cenni di G. Passarello, per primo ne ha ripreso storia e leggende in modo, per i tempi, di certo meritorio!
Poiché di storia e tradizioni anche su questo tempio la mia Rivista NETUM (1975-1985) si è già occupata, ho ritenuto un doveroso omaggio, all’Amico e Maestro prof. Gioacchino Santocono Russo (Noto,1916-1993), quello di ripubblicare diverse di lui pagine sul SS. Crocifisso lì apparse nel n°15/16-1977, restituendogli così la parola senza riassumerlo, plagiarlo o ignorarlo, cosa che temo da tempo, ma aggiornandole nei limiti della suddetta ricognizione.
Questa Chiesa, la seconda in Noto per importanza…fra storia e leggenda dopo la Cattedrale, pur essendo fra le prime esperienze progettuali dell’arch. Rosario Gagliardi (1690ca-1762), è variamente decorata con splendidi stucchi, statue, altari preziosissimi in marmi policromi, putti di straordinaria fattura ma, soprattutto, dagli affreschi e dalle tele fra le più significative del più grande pittore del Settecento netino: Costantino Carasi (1717-1799), le cui opere in questo tempio costituiscono uno studio obbligato per chi ne voglia cogliere oggi la bellezza estetica e l’umana grandezza.
Tuttavia – al di là di questi due fra i più grandi Artisti della ricostruzione di Noto dopo il sisma del 1693 che distrusse l’antica Netum – la perla più preziosa e universalmente riconosciuta in questa Chiesa è quella ricercata nella custodia e nel culto della Madonna con Bambino o della Neve, opera del famosissimo scultore dalmata Francesco Laurana che nel 1471 volle datarla e firmarla nel marmo, e sulle cui vicende indugio volentieri con aggiornate pagine scelte fra i migliori Studiosi dal primo Novecento ad oggi.
Sfogliando questo volumetto il Lettore ponga sì la sua attenzione alle vicende architettonico-costruttive del Gagliardi, alle pitture ed agli affreschi del Carasi come alla Questione Laurana, ma rifletta pure sulla storica e bellissima Cappella Landolina, sulla tanto controversa pala dell’Immacolata, su quella straordinaria dell’Assunta in Cielo, sull’altare di S. Corrado, su quello della Madonna della Scala con S. Corrado e le Anime purganti del 1730, sulle vicende più o meno leggendarie della Santa Croce o della S. Spina, sulle tante lapidi e cartigli da me trascritti e finalmente tradotti, sui miei timori per gli evidenti segnali di grande precarietà all’interno della Cupola e via dicendo, nonché sui tesori della nostra Storia e Tradizione che in questa Chiesa sono custoditi, come per es. il Cristo piagato, detto Ecce Homo.
“La Storia della Salvezza” di Costantino Carasi, in alto sulla navata centrale della Chiesa SS. Crocifisso di Noto.
Infine, sottolineo come il presente volumetto, proprio per la gran mole di foto e notizie da me date od omesse, si debba necessariamente considerare solo una prima prova d’Autore, essendo qui chiaramente evidenziata la difficoltà di armonizzare – per la prima volta in oltre 140 pagine – tanta Storia e tanta Leggenda che emergono prepotentemente in questa bellissima Chiesa del SS. Crocifisso!
Mi conforta, però, il fatto che – pur in maniera non sempre esaustiva e pubblicata anche a colori – tanta materia spesso, dantescamente, non mi è stata sorda ma ricca d’insospettate piccole gioie!
Biagio Iacono